Suspiria, diretto da Luca Guadagnino, è arrivato nelle sale cinematografiche il 1° gennaio 2019 ed è stato presentato alla scorsa Mostra del Cinema di Venezia. Suspiria danza Dakota
Il film è un rifacimento dell’omonimo film di Dario Argento. Guadagnigno infatti rielabora a modo suo un film che sin dagli inizi della sua carriera avrebbe voluto realizzare.
Susie Bannion (Dakota Johnson), ballerina americana, arriverà a Berlino per un’audizione che alla fine la porterà a sviluppare un legame con la coreografa Madama Blanc (Tilda Swinton), che sarà ben oltre la semplice danza.
Un non remake Suspiria danza Dakota
Il film viene presentato sicuramente come un remake del classico horror di Dario Argento, ma Luca Guadagnino non può fare a meno di essere Luca Guadagnino. Suspiria danza Dakota
Già dall’inizio Guadagnino ci porta in una dimensione diversa: non siamo più nella tenebrosa Friburgo, ma ci troviamo nella Berlino 1977 che ancora risente del post-nazismo.
La scuola di danza non ha più le sembianze di un castello tetro fiabesco come quello di Barba Blu, ma si trova nel versante occidentale del muro di Berlino, ergendosi nella sua grigia.
Se Argento puntava molto alla tensione visiva, Guadagnino invece dona dei toni più pacati e se il rosso la faceva da padrone nel primo Suspiria, non sarà più cosi nella versione 2019. Guadagnino vestirà la sua versione di un grigio e plumbeo realismo.
Un horror che non spaventa
La pellicola viene presentata come un horror, ma forse tale genere non è quello più adatto per la versione di Guadagnino che no ha mai bazzicato il genere horror.
Più che un horror con tensione, paura e brividi appare come un thriller-psicologico e riflessivo su temi come la maternità, la femminilità e i sensi di colpa.
Infatti il regista, pur mantenendo gli elementi fondamentali della trama, si allontana il più possibile dalla versione del maestro dell’horror. Suspiria danza Dakota
Non abbiamo più le musichette inquietanti e i balzi improvvisi che creano tensione tipici di Dario Argento. Guadagnino è come se non avesse l’intento di spaventare lo spettatore.
A parte qualche scena più incalzante e il ballo delle streghe nella scuola di ballo, tutto appare come anestetizzato in un ritmo del tutto lento.
Più che ad un orrore visivo, Guadagnino vuole soffermarsi su un orrore concreto e psicologico: quello della guerra a Berlino, della carneficina e delle vittime.
Scavare nell’animo femminile
Protagoniste assolute della versione di Guadagnino sono le donne. Il regista scava nel loro animo portando le loro azioni all’esasperazione. Suspiria danza Dakota
Le donne assumono caratteri forti e non convenzionali. Porre la donna al centro del racconto di un film horror, è esso stesso un gesto rivoluzionario.
Ma Guadagnino con grande maestria ed abilità è riuscito a ricreare questo nel suo film, un film lontano dalla tensione da brividi di Dario Argento. Suspiria danza Dakota
Danza come rituale magico
La danza all’interno del film non assume un ruolo marginale, ma va posta al centro della narrazione con il balletto “Volk”. Durante questo balletto abbiamo come la sensazione di venir trascinati in un mondo dionisiaco.
Dove la danza appare come un rito di streghe che trasuda magia, passione, sessualità. Nulla a che vedere con la classicità e l’armonia della danza tradizionale. Suspiria danza Dakota
Nemmeno Susie è un’allieva tradizionale. Giovane e bella possiede un talento naturale che riesce ad incantare tutti, in primis Madama Blanc.
Da subito Susie sente suoi i movimenti della coreografia e ne estrapola il significato nascosto. Padrona dei propri passi e mai accondiscendente, asseconderà i movimenti del suo corpo.
Lei sa chi è e quale sia il suo ruolo nell’accademia, sa che la danza è un rituale magico e sa che l’accademia in cui si trova è un covo di streghe lesbiche. Suspiria danza Dakota
Questa del ballo è una delle scene più potenti di Suspiria, dove viene esercitato un esilarante lavoro di macchina misto alla potenza del corpo che danza. Suspiria danza Dakota
A rendere perfetta la scena è sicuramente il personaggio di Susie, interpretata da Dakota Johnson. Qui Dakota riesce a liberarsi dal ruolo patetico di 50 sfumature e a dare prova della sua reale bravura.
Un film di sei atti ed un epilogo, che pur distanziandosi dal capolavoro di Dario Argento, sa dare uno schiaffo alla precedente versione. Suspiria danza Dakota
Un remake che sa travolgere non con il brivido, ma con la tensione psicologica che trasuda da scenari cupi e grigi e personaggi.
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