La serie “evento” Adrian ascolti flop

In questo articolo non parlerò di Adriano Celentano in quanto artista. Lui ha fatto il suo anni e anni fa, rimanendo impresso nella storia dello spettacolo italiano. Quel che ha fatto in passato non si discute. Quello che il sottoscritto non comprende, una volta aver visionato le prime due puntate di Adrian, è come abbia fatto un personaggio come Celentano ad abbassarsi a tanto pur di auto-celebrarsiAdrian ascolti flop

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Perché sì, Adrian non è altro che una continua auto-celebrazione da parte di colui che ha concepito tale serie animata. Dieci anni di produzione, oltre venti milioni investiti. E tutto per dirci che il buon Adriano si sente un Dio? Un persona da ammirare e venerareAdrian ascolti flop

Non parliamo di una serie animata orribile, ha dei buoni disegni creati dal leggendario Milo Manara e le ottime musiche dell’altrettanto celebre Nicola Piovani, premio Oscar nel 1999 per le musiche del film La vita è bella. Certo, il tutto è compensato dalle orribili animazioni dello Studio SEK, coreano, e da alcuni disegni (come quello successivo a questo paragrafo) fatti non da Manara ma da un ragazzino su PaintAdrian ascolti flop

Adrian

Un’estenuante auto-celebrazione

Parliamo semplicemente di un prodotto mediocre, dove certe cose funzionano e altre no. Il vero problema di questa serie animata non è quindi il suo essere appena discreta, ma il fatto che sia stata scritta, diretta e prodotta da Adriano Celentano il quale, non contento, ha deciso di rendersi anche il protagonista di tale storia.

Adrian è la rappresentazione di un uomo che non accetta di avere ottantuno anni e riflette l’immagine che ha di sé in questo prodotto, dov’è un bellissimo uomo dalla folta capigliatura, amato da tutti, le cui canzoni vengono venerate dai più e viene quasi considerato un Dio.

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Per di più il buon Adrian/Adriano si improvvisa pure un novello Batman/Daredevil, affrontando il crimine indossando un’imbarazzante mascherina e ballando il tango.

Quindi Adrian è l’equivalente di darsi il cinque da soli, di farsi i complimenti davanti allo specchio, di mettere like ad un nostro stesso post. Adrian è un continuo elogio ad Adriano Celentano, alla sua musica e alla sua persona (o alla visione che il molleggiato ha di sé stesso). Adrian ascolti flop

Sesso e luoghi comuni

A tutto questo aggiungiamo un prodotto ricco di luoghi comuni beceri (vedasi la sede di Mafia International a Napoli) e scene di sesso fini a sé stesse.

Non sono un tipo di persona che grida al sessismo contro ogni prodotto come ormai va di moda in questo delicato periodo storico. Questo Adrian però è riuscito a far vacillare la mia convinzione che sia giusto dare assoluta libertà ai creativi. Se i creativi fossero tutti come Adriano Celentano, sarei il primo a denunciare la libertà d’espressione.

In Adrian le scene di sesso e nudo abbondano, e non ci sarebbe nulla di male se avessero uno scopo, un motivo d’essere. Invece nulla, son scene messe lì, Adrian fa sesso a più non posso, e fine. Senza contare le decine di scene di nudo statiche che mostrano natiche e seni, perché sì.

Vogliamo poi parlare della scena in cui Adrian, dopo aver salvato due ragazze da uno stupro, dice: “Se aveste bevuto qualche bicchierino in meno forse avreste evitato l’increscioso approccio con quei tipi loschi“? No, si commenta da sola.

E tutto questo va in onda in prima serata, su Mediaset, rete dove spesso prodotti orientali come gli Anime vengono censurati per molto meno. Ipocriti.

Per concludere

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Non ci sarebbe da aggiungere altro, visto che della narrativa di questa serie animata non ho capito nulla essendo tutto terribilmente confuso e raffazzonato. Ad essere onesti, tutto Adrian sembra essere stato concepito e sviluppato in fretta e furia poco prima del suo debutto. Adrian ascolti flop

Peccato che, come già menzionato precedentemente, questa serie animata sia costata oltre venti milioni ed è stata sviluppata e prodotta per dieci anni. Il risultato finale, dopo questo immenso sforzo di tempo e denaro, è a dir poco imbarazzante.

La cosa davvero negativa di tutto ciò è che molti produttori non investiranno più su serie animate italiane perché “se ha fallito Celentano, chi altri potrebbe farcela?”. Ed è un vero peccato, perché tanti giovani e promettenti animatori, disegnatori, sceneggiatori e registi non desidererebbero altro che la fiducia di un produttore per un loro progetto.

Peccato che questa fiducia sia stata riposta in un cantante di ottantuno anni che è tutto fuorché un ottimo sceneggiatore e regista, ma è Celentano. E questo, per i produttori, sembra essere bastato. Adrian ascolti flop

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