Optimus Prime parte per confrontarsi con i suoi creatori, mentre sulla Terra i rimanenti Transformers vengono cacciati e uccisi dai militari. Recensione Transformers L’ultimo cavaliere
A difenderli arriva un cavaliere solitario, Cade Yeager, interpretato da Mark Wahlberg. Quest’ultimo, dopo aver incrociato il suo destino con quello dell’energica piccola orfana Izabella, verrà trascinato in un’avventura più epica del solito. Insieme a lui la professoressa Vivian Wembley e Sir Edmund Burton.
Un film ambivalente
Coerente con i precedenti capitoli della saga, troviamo ancora una volta i tratti distintivi della regia di Michael Bay.
Il focus è sull’azione pura, spettacolare, travolgente. Una narrazione presuntuosa e poco coinvolgente, se scoperchiata da un piano tecnico superlativo. Recensione Transformers L’ultimo cavaliere
L’ultimo cavaliere protende verso il prosieguo e l’espansione dell’annunciato “cinematic universe” dei Transformers, supervisionato dallo sceneggiatore e produttore Akiva Goldsman.
Alcune novità
Ben visibili – e apprezzabili – alcune correzioni di rotta.
Quelle che riguardano le figure femminili, in primis. Non solo modelle statuarie questa volta, ma personaggi dalle sfaccettature psicologiche intense.
La giovane Isabela Moner punta all’immedesimazione diretta delle teenager. Laura Haddock si mostra sexy, con una recitazione all’altezza, a cui viene resa giustizia dalle battute e da un ruolo nella storia più attivo rispetto al solito.
Strafottente e volgare è invece Anthony Hopkins, che sembra quasi fare la parodia ai ruoli seri che ricopre di solito.
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