Cantante, songwriter, musicista, attore e musical performer. Insomma, un tuttofare. Luca Marconi è una delle personalità più fresche e talentuose del panorama teatrale nostrano, e non solo. luca marconi galileo
Versatile, dotato di piglio istrionico particolarmente dinamico, e di una voce capace di incantare chiunque lo ascolti, dal 2019 veste i panni del protagonista Galileo in We Will Rock You, capolavoro musicale scritto dai Queen e da Ben Elton.
Cinemondium lo ha intervistato per voi. Ed ecco cosa ci ha raccontato.
“Recitare e cantare è come vivere tante vite”
Com’è nata la tua passione per la recitazione, e più specificatamente per il musical?
“Il mio percorso artistico è quanto di più lontano dalla formazione classica di un performer o di un attore di teatro.
Nasco principalmente cantante e songwriter. Ma è stata proprio questa mia passione per la musica e la scrittura che mi ha spinto ad ampliare il mio mondo artistico.
Ho sempre avuto la necessità di esprimere le mie emozioni e di comunicare, e fin dalle mie prime esperienze musicali ed artistiche, ho cercato di avere un approccio quanto mai curioso e a tutto tondo, che mi permettesse di non avere una visione limitata.
Il passo dalla musica al teatro è stato abbastanza rapido. Ho iniziato a fare e scrivere musica all’età di diciotto anni, insieme alla mia band, i Picaroon’s Spark, e i nostri live e la scrittura della nostra musica, hanno sempre avuto un approccio ‘teatrale’, sia nella stesura dei testi e dei brani, sia nelle rappresentazioni dal vivo, data una naturale voglia di raccontarci e di raccontare storie.
Il teatro ti da la possibilità di interpretare vari ruoli e personaggi, che possono essere distanti anni luce dalla tua personalità e dal tuo modo di essere, ma la bellezza di questo mondo è proprio il fatto che, pur essendo così differenti, si ha la possibilità di esprimersi e di essere qualcun altro, tramite l’utilizzo di una ‘maschera’.
Si ha così accesso ad un universo sconfinato di emozioni e di racconti, storie che non sarebbe forse possibile vivere in un’unica vita. Ed è forse proprio questa la magia… quella di ‘vivere tante vite’ durante un unico viaggio.
Potendo accostare alla recitazione, poi,la possibilità di esprimermi anche cantando, avvicinarmi al teatro musicale ed al musical è stata la naturale conseguenza della mia ricerca artistica“.
Tanti volti
Il poeta Pierre Gringoire e il capitano Phoebue de Chateupers in Notre-Dame de Paris. Remo in Roma Opera Musical. Laerte in Amleto Dramma Musicale.
E ancora: Olimpio Calvetti in Beatrice Cenci Opera Drammatica; Rodolfo in Mimì è una civetta (riadattamento della Bohème di Puccini); Michele Cassio in Otello – L’ultimo bacio. Ed è anche il protagonista in San Michele l’Angelo dell’Apocalisse – Opera Musical.
Sono alcuni dei ruoli interpretati da Luca Marconi nei teatri più prestigiosi d’Italia, e del mondo (Mosca, Singapore, Lussemburgo, Istanbul, solo per citarne alcuni).
Una carriera segnata da… luca marconi galileo
Di certo, i Queen hanno rappresentato un punto di riferimento importante: oltre a We Will Rock You, infatti, Marconi ha preso parte anche allo show rock-sinfonico Queen at the Opera, nel quale ha intonato tutti i più grandi successi della storica band.
Ma, come ci confida, “ogni esperienza musicale e artistica che ho vissuto da quando ho intrapreso questa strada, è stata fondamentale nella mia formazione e nella mia crescita.
Cerco di trarre sempre il massimo da ogni opportunità che mi si possa porre davanti, dando il massimo in fatto di energia, professionalità ed attenzione.
Sono convinto che ogni passo che facciamo nel nostro percorso, grande o piccolo che sia, abbia qualcosa da insegnarci e dal quale trarre molto di più di quello che pensiamo.
Quindi, posso senz’altro affermare che ogni lavoro che ho svolto ed affrontato, ha lasciato in me un segno tangibile, che mi permette di affrontare il successivo, con una consapevolezza maggiore e soprattutto con tanta voglia di fare e di mettermi in discussione, per superare i miei ‘limiti’, e perfezionarmi sempre di più.
Non credo che sia la quantità di persone che ‘viene a vedere’ che ti segna maggiormente a livello artistico.
È la determinazione e la costanza che metti quotidianamente nel tuo lavoro che ti fa maturare e crescere. L’impatto mediatico o il gradimento del pubblico, possono essere la conseguenza di qualcosa, che comunque parte da ‘dietro le quinte’“.
“Esempi sì, ma con cautela”
C’è un personaggio del mondo dello spettacolo che più ti ha influenzato, ti è servito come esempio, nel portare avanti la tua carriera?
“Ho sempre avuto una certa testardaggine nel cercare la mia via, nella maniera più personale ed autentica possibile, senza ‘rifarmi a questo piuttosto che a quel cantante’.
Credo che la ricerca di sé stessi, sia una tappa fondamentale nel nostro mestiere. L’omologazione è qualcosa che spersonalizza l’individuo e la personalità è ciò che più di tutto rende un artista tale.
Nella mia formazione ho attinto, sicuramente, ai grandi della musica, come insegnamento, per capire e studiare ciò che non sapevo o che tutt’ora potrei non saper fare, ma alla fine cerco sempre la mia strada in tutto.
Non amo le etichette, né le imposizioni, quindi provo a definire la mia strada un passo per volta, avendo sempre la libertà di scegliere.
Ci sono personaggi che ammiro per quello che hanno fatto a livello sia musicale che artistico.
Freddie Mercury è uno di questi. Un personaggio iconico che ha saputo unire un genio musicale indiscusso, ad un istrionico ed irriverente modo di vivere, e soprattutto di reinventarsi.
Senz’altro è stato un artista che ha vissuto, nel suo percorso, tante vite insieme, e grazie ad ognuna di loro, ci ha lasciato dei doni artistici di inestimabile valore“.
Il futuro
Quali sono i tuoi sogni nel cassetto?
“Se avessi un comodino, te lo saprei dire! Scherzi a parte, ho la fortuna di fare nella vita, ciò che più amo, e questo è senza dubbio un sogno che è diventato realtà, grazie a fatica, sudore, dedizione e grazie al sostegno della mia famiglia.
La strada è ancora lunga, e spero di potermi togliere ancora tante belle soddisfazioni e di poter continuare a fare quello che amo per ancora tanto tanto tempo.
I miei progetti futuri sono lì da qualche parte che mi aspettano, devo solo essere bravo a scegliere il prossimo passo e percorrere la giusta strada per incrociarli.
Ovviamente, oltre al teatro musicale, continuo a scrivere la mia musica e spero di poter continuare anche a pubblicare altri album in futuro.
A fine 2018 è uscito il mio primo lavoro da solista, intitolato Freely Me. Se avete voglia di ascoltarlo o di acquistarlo, lo trovate su tutte le maggiori piattaforme di musica digitale, ed in copia fisica, tramite il mio sito internet www.lucamarconi.com.
Se avete voglia di conoscermi un po’meglio, immergetevi nel mio mondo e fatemi sapere se vi piace!“.
Qualche suggerimento… luca marconi galileo
Cosa consigli ai ragazzi che vorrebbero intraprendere la tua stessa strada?
“Consiglio tenacia. Consiglio di tener duro, perché è un campo complesso, pieno di concorrenza e di gente preparata.
Quindi studiate, applicatevi, siate curiosi e soprattutto lottate sempre per quello in cui credete.
Se avete scelto questa strada, siete delle persone che combattono per realizzare un sogno, e i sogni si sa, richiedono impegno e dedizione, ma sono qualcosa che ci rende vivi!“.
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