Tirare la corda fino a spezzarlaSigmund Freud serie recensione
Riuscire a creare una serie tv su uno dei massimi filosofi e psicoterapeuti del ‘900 non è di certo facile e sicuramente rappresenta un azzardo non poco importante. Freud è la nuova serie che, tra rumor e trailer davvero incoraggianti, ha sbarcato su Netflix con tante promesse e anche pretese (purtroppo). Fondatore della psicoanalisi moderna, Freud certamente ricalca l’immagine del complesso intellettuale dell’epoca e volerlo raccontare significa che deve esserci un motivo: puro intrattenimento? ma cosa potrebbe esserci di rilassante nel parlare della complessa filosofia psicoanalitica freudiana? Sarà una serie basata proprio sugli studi affrontati? Insomma, non è proprio cosi.Sigmund Freud serie recensione
“Paranormal Freud”
La serie tv Freud è stata inaugurata al pubblico il 24 febbraio 2020, durante la settantesima edizione del Festival internazionale del cinema di Berlino, ha aperto la Berlinale Series con la proiezione, in prima visione mondiale, dei primi tre episodi di 55 minuti ciascuno, purtroppo per loro non sapevano a cosa andavano incontro. La serie parte con il raccontare quella che dovrebbe essere la vita dello studioso, ma fa un enorme buco nell’acqua per quanto riguarda la realtà effettiva della sua storia.
Freud continua a cadere, inspiegabilmente, su banalissimi passaggi del cinema horror senza avere un senso. Raccontare di uno dei massimi studiosi e ricercatori della psiconanalisi richiede senza ombra di dubbio del “tatto” non indifferente, e sicuramente portare l’immagine di Freud ad un guazzabuglio di cliché horror e racconti di magia oscura non rende giustizia alla vera e interessante storia dei fatti, arrivando ad “insultare” quasi senza pietà il nome stesso del filosofo. Freud paranormale? No, non ci siamo proprio.
L’indecente racconto su Freud
Le inesattezze storiche distruggono il valore degli studi di Sigmund Freud e lo mostrano al pubblico odierno come se fosse un semplice “mago” che con un tocco può far addormentare una paziente e vedere nei suoi sogni o ricordi del passato. Nella realtà Freud si interessa all’ipnosi solo per un primo periodo dopo aver incontrato Jean-Martin Charcot, ma la abbandonerà ben presto per dedicarsi alla psicoanalisi.
Non si tratta infatti di un biopic che sarebbe stato di gran lunga più interessante (visto le scoperte fatte da Freud soprattutto in ambito sessuale), ma della storia di un uomo che attraverso una medium riesce ad applicare la tecnica dell’ipnosi sui suoi pazienti ricadendo però in una spirale di omicidi surreali, incubi tinti di sangue e fatti soprannaturali inconsistenti.
La crudezza e un sintomo ricorrente in questa mediocre serie tv. Prendiamo come esempio la scena di sesso tra Fleur. (la medium) e Freud, nonostante lui sia promesso e innamorato di un’altra donna cede alla tentazione di avvolgersi con lei.
In una scena come questa, che può essere violenta o delicata, si cerca sempre di arginare l’idea di una rappresentazione. pornografica e di renderla visivamente armoniosa. In questo caso invece. sembra di essere finiti in un contenuto estremamente volgare, dove tutto è lecito e tutto è mostrato.
A questo momento si allegano numerose scene che stonano nell’insieme, come i prigionieri di guerra nudi e cosparsi. di sangue nel passato di Alfred Kiss, l’ispettore di polizia viennese, oppure il rituale sotto il simbolo di Taltos dove vediamo diversi uomini nudi sotto ipnosi, che si cospargono di sangue e indossano teste animali dando vita a un surreale e nauseante rituale.
Meglio un film muto?
I dialoghi sono importanti all’interno di un prodotto cinematografico, ma sappiamo anche che il cinema può fare affidamento. all’armonia della regia che, molto spesso, può anche sostituire il parlato e lasciare spazio alle immagini. Per quanto riguarda Freud, In una storia, per quanto surreale o fantastica, ci deve. essere una relazione con la realtà, altrimenti rischia di diventare. improbabile e assurda. Purtroppo assistiamo proprio a questo, nonostante ci siano dei contatti con la vita effettiva di Freud, non basta a far funzionare la narrazione.
I dialoghi sono inconsistenti e interminabili, i personaggi agiscono forzatamente, senza tenere conto delle emozioni che dovrebbero esprimere, un esempio plateale è la scena dove Kiss, il nonno, gioca con le nipoti, ma invece che. essere naturale e spontaneo, indossa ancora la divisa da ispettore nonostante sia in casa sua.
Un altro esempio è come viene mostrato l’amore per Martha, la donna che Sigmund Freud dovrebbe sposare, vediamo solo delle lettere fioche e cerchiamo di delineare la figura di questa donna, anche nel momento in cui Freud cade in tentazione con Fleur non si dice pentito, ma continua a sostenere che la stesse aiutando.
Tutto gira intorno alla medium e ai suoi poteri, si cerca di. unire questo, alla “malattia” dell’isteria che Freud nella realtà studiò per anni, ma questo legame si sfalda perché è tutta una finzione cinematografica, i cui pilastri, non reggono.
Qualcosa si salva, ma…
Una nota positiva però bisogna segnalarla: la regia. Il montaggio delle scene e le riprese sono davvero valide, la scelta di tonalità fredde rendono l’idea della Vienna del 1886, con strade sporche e piene di persone inaffidabili. Anche nei palazzi più belli c’è del marcio, come dove abita feldmaresciallo Franz von Lichtenberg, lo evidenziano le vignettature scure e i colori sempre sulle sfumature del blu, che fanno rabbrividire anche lo spettatore. Anche gli attori Robert Finster nel ruolo di Sigmund Freud, Ella Rumpf nel ruolo della medium Fleur Salomé sono da tenere d’occhio.
Sigmund Freud serie recensione
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Questo è il suo parere.. a me e a molti altri è piaciuto e non poco.. lento a volte è vero.. ma sicuramente accattivante.