Che la Sicilia fosse costellata di talenti è risaputo. Ma tra gli astri più luminosi spicca, in particolare, Angelo Faraci. angelo faraci attore
Intraprendente, estroso, ambizioso, legato alle proprie radici: un bagaglio di tutto rispetto, che lo ha portato ad agguantare obiettivi di spessore, confrontandosi coi grandi del mondo del cinema e della televisione, sia sul set che dietro le quinte.
Cinemondium lo ha intervistato per voi, aprendo la tenda sul suo mondo e sui suoi progetti futuri.
Sicilia: la priorità angelo faraci attore
Com’è nata la tua passione per la recitazione?
“Non era in programma, anche se da piccolino fantasticavo e sognavo guardando serie tv, polizieschi e film con al centro il tema della mafia, ma capaci di esaltare anche quanto c’è di positivo nella nostra amata Sicilia.
Così navigavo tra i miei pensieri, osservando svariati personaggi, anche quelli “negativi”, i cosiddetti “cattivi”. Da lì ho imparato tanto anche perché diciamolo: noi siciliani per certi ruoli ci siamo proprio portati!
Fino all’aprile del 2013, comunque, non ho avuto modo di realizzarmi in questo settore. Non avrei mai pensato di fare l’attore, figuriamoci poi il regista!
È stato tutto frutto del fato, del destino, non era messo in conto. Un casting mi ha cambiato la vita. È bastato un cortometraggio sulla tematica struggente dell’uso eccessivo di sostanze stupefacenti tra i giovani, a trasformare la mia sorte.
Da lì, infatti, sono andato a Roma, e il mio primo set nazionale è stato Squadra Antimafia 6, popolarissimo, e trampolino di lancio per molti.
Si veniva pubblicati sulle riviste, si parlava di chi vi partecipava. Insomma, un susseguirsi di emozioni e di traguardi“.
E di mete, Angelo, ne ha tagliate davvero tante: “Tra le soddisfazioni più grandi vi è sicuramente la fiction tv siciliana Ciò che non ti ho detto, che mi ha dato tanta popolarità in tutta in Italia nelle vesti di regista.
Prodotto Made in Sicily alla terza stagione in uscita dopo l’estate, valorizza i suggestivi scorci della Trinacria, luoghi sconosciuti nel panorama dell’audiovisivo, con volti esclusivamente isolani perché comunque il mio scopo è quello di esaltare la Sicilia e le maestranze locali che spesso non hanno modo di esprimere la propria arte.
Non solo. Mi hanno notato per il mio carisma quando ero opinionista a Tv2000 al fianco di Licia Colò in Animali&Animali.
Il set che mi ha lanciato è stato, poi, quello di Boris Giuliano, per la regia di Ricky Tognazzi, in cui interpretavo Tommaso Buscetta da giovane, quando, ancora in Sicilia, faceva parte del clan di Greco.
Una fiction celebre in tutto mondo, pluripremiata come la più bella dell’ultimo decennio, con attori di spicco: Adriano Giannini, Ettore Bassi, Tony Sperandeo, Luigi Maria Burruano.
A seguire, I Fantasmi di Portopalo, al fianco di Giuseppe Fiorello. E ancora: Vite Deviate, distribuito da Sky e premiato dalla Marina Militare in Sicilia come Progetto Legalità sul territorio nazionale; Il sorriso mancato, film autobiografico, targa d’argento; Lo Scambio per Rai Cinema; la partecipazione a Forum; Rex 8; Il giovane Montalbano; il docufilm di Rai 1 su Falcone e Borsellino.
Davanti e dietro le telecamere sono tantissimi i momenti salienti della mia carriera. Fino alla consacrazione: sono tra i 50 finalisti per i cortometraggi più belli al mondo nella piattaforma Rai Cinema Channel, per il Festival Tulipani di Seta Nera.
Il mio corto si intitola Don’t Be Silent, e tratta tematiche forti: omofobia, femminicidio e bullismo. Il concorso si chiuderà il 17 giugno, e al momento sono terzo. Un traguardo importantissimo per un siciliano DOC che ama la sua terra.
Ecco anche perché ho deciso di non andare via dalla Sicilia. E da qui che devo far sentire la mia voce. Da qui deve partire la mia rivoluzione“.
Ma a chi si ispira un attore così promettente, che ha fatto di ogni occasione uno spunto per spiccare il volo sempre più in alto? “Uno dei personaggi a cui mi sono particolarmente rifatto, anche dal punto di vista umano, è Raoul Bova, che spero di conoscere presto.
Lui è un modello per me. Ecco perché spero, sulla sua scia, di ampliare i ruoli interpretati, senza ridurmi esclusivamente a quello di caratterista“.
Sognare? Preferisco la realtà
Tanti i sogni realizzati. Cosa rimane, a questo punto? “Desideravo, in primis, di creare qualcosa che fosse al servizio del pubblico e che facesse emozionare… e ci sono riuscito – ci confessa Angelo.
Speravo anche che un mio film entrasse a far parte di realtà importanti. Pregavo affinché uscissi dall’anonimato e qualcuno mi notasse. E come attore ho ricevuto grosse soddisfazioni lavorando in Rai e in collaborazione con molte altre grandi produzioni.
Come regista, poi, non ne parliamo! Don’t Be Silent mi ha reso noto a una grossa fetta di spettatori e addetti ai lavori. La mia gioia più grande. Da qui, mi auguro solo di continuare!“.
Il periodo post-lockdown, però, ha messo in crisi l’universo cinematografico e televisivo. Angelo, però, non ha perso il suo ottimismo: “I set, le manifestazioni pubbliche, richiedono vicinanza tra colleghi, contatto a pelle.
Sia quando ci si arrabbia e si urla, sia quando si gioisce perché una ripresa è andata bene, e ci si abbraccia. Manca tutto questo. Lo spettacolo è stato lasciato un po’ nel dimenticatoio.
Per il nostro settore ripartire è complicato, ma man mano si sta tornando alla routine. E come comunicato dall’Ansa nei giorni precedenti, l’audiovisivo riaccenderà ufficialmente i motori da fine luglio.
Abbiamo trascorso mesi bui. Adesso vediamo la luce. Noi artisti siamo fiduciosi. Il Covid-19, come tutti i momenti storici, è una fase e in quanto tale ne usciremo vittoriosi. Ma bisogna ripartire, punto e basta!“.
Idee chiare, nessuna incertezza. Angelo Faraci, grazie al suo corto (che potete guardare seguendo il link) sta portando la Sicilia in alto, tra i grandi del settore. E chissà quanto altro ancora ci riserverà con la sua instancabile fantasia e voglia di fare.
Se desiderate conoscerlo meglio, in tutte le sue sfaccettature, seguitelo su Facebook e Instagram!
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Complimenti Angelo👏👏👏 In bocca a lupo💪🏾