L’era dei cinepanettoni è ricominciata. I volti e i copioni che si susseguono sul grande schermo sono gli stessi, di stagione in stagione. Natale da chef recensione
Alberi di Natale, vacanze, belle donne. E tra le tante costanti svetta Massimo Boldi, che ripropone un…. Natale da chef! È il nuovo film di Neri Parenti, nelle sale dal 14 dicembre.
La trama
Boldi interpreta Gualtiero Saporito, pessimo chef, convinto della sua arte culinaria.
Insieme a un aiuto cuoco che non sente i sapori (Biagio Izzo), un sommelier astemio (Dario Bandiera) e una pasticcera provocante (Rocio Munoz Morales), viene ingaggiato dal proprietario di una ditta di catering in bancarotta per “perdere” la gara d’appalto per il pranzo del prossimo G7 a Trento.
Da qui, scambi di persona, gag comiche, equivoci: tutto il repertorio classico della commedia all’italiana.
Pregi e difetti
“La cucina è sempre la stessa: una storia divertente, degli attori comici, argomenti leggeri che possano piacere a un pubblico vario sia da un punto di vista regionale che geografico”. Lo dice il regista, che lascia intravedere uno dei limiti del lungometraggio: la ripetitività di stereotipi visti e rivisti.
Un prodotto fuori moda, che difficilmente riesce a strappare una risata al pubblico, impaziente di vedere sullo schermo novità più divertenti e sorprendenti.
E invece si parla di ricette schifose, intrugli, doppi sensi, soprattutto a sfondo sessuale.
Insomma, il solito canovaccio, che oscilla tra la figura dell’uomo virile, la vecchina rintontita (Milena Vukotic) e la donna affascinante, che esce dalle torte e tradisce costantemente il povero tassista con occhiali e denti finti (Paolo Conticini).
Il colpo di scena sta nel finale, intriso di satira politica all’ennesima potenza.
Tutti i potenti, infatti, che partecipano al banchetto, vengono avvelenati dai piatti dello chef, e tra una vomitata e l’altra, si contendono il bagno, mentre Gentiloni dà della “culona” alla Merkel. Natale da chef recensione
Un cinepanottone che rimane fedele al suo genere, ma che stenta a proporre trame innovative e intriganti.
Succede così che il pubblico si ritrova di fronte gli stessi comici di sempre, per un Natale che di diverso ha davvero molto poco.
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