Golden Globe all’insegna delle polemiche. Oltre ai premi assegnati a film e addetti ai lavori, nella notte di Los Angeles, risalta all’occhio la denuncia delle attrici contro il maschilismo che domina imperterrito Hollywood, soprattutto dopo gli scandali sulle molestie che hanno coinvolto gran parte dello star system mondiale. Golden Globe polemiche
Equità nei diritti salariali e professionali: questo è quello che si chiede a gran voce.
La rivolta delle attrici Golden Globe polemiche
Tutte vestite di nero, come a simboleggiare una specie di lutto che attanaglia quasi per intero il mondo del cinema americano.
Ad innestare la polemica è Natalie Portman, che nell’annunciare i candidati come miglior regista, ha affermato: “Questi sono i nominati, tutti uomini“.
A seguire, anche Barbra Streisand ha detto la sua: “E’ possibile? Ho sentito nel backstage che sono l’unica donna ad aver vinto il Golden Globe come regista… Era il 1984. Sono passati molti anni. Abbiamo bisogno di più registe e più donne premiate“.
Oprah Winfrey, premiata per Cecil B. de Mille, dal canto suo, ha ribadito: “Voglio che tutte le ragazze che ci guardano sappiano che c’è un giorno nuovo all’orizzonte, che arriverà finalmente perché molte donne magnifiche e alcuni uomini fenomenali, hanno combattuto duramente per diventare i leader che ci condurranno al tempo in cui nessuno debba dire ‘me too’ ancora“.
I premi
Al di là delle polemiche, prevedibili ma alquanto aspre, forse più dell’immaginabile, un riscatto al femminile c’è stato davvero, all’insegna dei premi ricevuti. Golden Globe polemiche
Tra i vincitori, The Handmaid’s Tale, serie tv basata su una realtà distopica, in cui le donne sono ridotte a incubatrici o oggetti del piacere per gli uomini potenti; e Big Little Lies, con protagonista Nicole Kidman, abusata dal marito.
Successi significativi, che vengono a sommarsi con quelli di Three Billboards Outside Ebbing con Sam Rockwell e Frances McDormand, diretto da Martin Mcdonagh; L’ora più buia, con Gary Oldman nei panni di Winston Churchill; Lady bird, nella categoria commedia o musical, con la regia di Greta Gerwing; la miniserie Fargo con Ewan McGregor.
Per l’Italia, invece, nessun riconoscimento, nonostante in gara ci fossero Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino, candidato come Miglior Film Drammatico, Miglior Interprete Protagonista e Miglior Attore non protagonista; The Young Pope di Paolo Sorrentino con Jude Law; The Leisure Seeker di Paolo Virzì con Helen Mirren.
Inizio rivoluzionario per la stagione dei premi, che si chiuderà a marzo con gli Oscar.
In attesa delle prossime novità, in tal senso, continuate a seguirci su Cinemondium.com.
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