A vederlo armeggiare con armi e sangue e parlare napoletano stretto, nessuno avrebbe mai immaginato Salvatore Esposito nel ruolo di un omosessuale. salvatore esposito gay
Eppure Genny Savastano, a carogna, dopo il successo di Gomorra è pronto ad affrontare un’interpretazione decisamente diversa dai suoi canoni.
Sarà infatti al cinema, a partire dal 14 febbraio 2018, con Matrimonio italiano.
Trama
Diego Abatantuono si definisce aperto e tollerante, almeno fino a quando fa quella che per lui è una terribile scoperta. Suo figlio – interpretato appunto da Salvatore Esposito – gli rivela di essere gay, e annuncia le imminenti nozze con il compagno, interpretato da Cristiano Caccamo.
Un modo decisamente leggero per puntare il dito contro gli stereotipi, raccontato da una commedia che vuole scardinare ogni pregiudizio e mostrare al pubblico in sala una storia “arcobaleno”.
Iconica è, in tal senso, proprio la figura di Abatantuono. Un uomo dalle larghe vedute solo in teoria, che regredisce in una forma di accanita opposizione. E fa di tutto per ostacolare la felicità del figlio, con una serie di situazioni imbarazzanti che sfociano spesso nella comicità.
A sciogliere per prima la corazza è invece la madre. “All’inizio in maniera disordinata, poi con tenerezza e leggerezza, anche in maniera spiritosa – spiega Monica Guerritore –. Penso che non sia mai un fulmine a ciel sereno, semplicemente c’è chi fa più fatica a vedere e accettare le scelte diverse di un figlio”.
Tra luoghi comuni e verità
“Una madre, anche fuori dalla finzione – continua l’attrice – ha sempre un sogno: un matrimonio da favola per i figli. Così lei vuole che vengano rispettate tutte le tradizioni: alle nozze sarà necessaria la presenza della futura suocera, bisognerà invitare tutto il paese e i ragazzi dovranno essere uniti in matrimonio dal marito”.
Marito che, tra l’altro, è anche il sindaco del paese. Ed è proprio con i suoi concittadini che si vanta della sua politica aperta e accogliente. salvatore esposito gay
“È un padre che fa parte di quella schiera — a cui non appartengo — per cui è facile parlare prima che le cose accadano veramente” spiega Abatantuono. “È vittima di un retaggio di ottusità che è dentro molti di noi. Matrimonio italiano è una commedia bella e originale anche per questo aspetto, per la contraddizione di un padre che a parole è in un modo, ma quando la faccenda riguarda lui cambia registro”.
Un film, quindi, che si pone il difficile obiettivo di raccontare un argomento serio, senza cadere nei cliché della società moderna.
“Qualsiasi racconto fatto in maniera leggera e divertente lascia aperte più possibilità rispetto al dramma” afferma il regista Alessandro Genovesi. “Se affronti il tema in modo serio rischi di diventare stucchevole. Ma questo film non è una parodia, non è una farsa, è una favola gay, racconta un’esperienza che può capitare a qualunque famiglia e noi la trattiamo come se capitasse davvero a una famiglia normale”.
Commenta Abatantuono: “Tra commedia e dramma c’è la stessa differenza che passa tra un professore divertente e uno noioso. Il primo lo segui più volentieri anche se magari è meno ferrato del secondo”.
La pellicola è prodotta da Colorado Film, in collaborazione con Medusa, e sarà al cinema a partire dal 14 febbraio.
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