Cinquanta sfumature di Rosso si prepara a sbarcare nelle sale. L’uscita è prevista per l’8 febbraio. Dakota Johnson intervista
Ma non mancano le polemiche. Soprattutto in un contesto come quello hollywoodiano, dilaniato dalle accuse per molestie rivolte a produttori, attori e addetti ai lavori.
Il terzo episodio della saga tratta dai romanzi di E. L. James, infatti, è stato ultimamente rivalutato, almeno da parte dell’opinione pubblica, come un mezzo capace di normalizzare l’abuso ed esaltare la violenza domestica.
A tal proposito Dakota Johnson, che nel film interpreta Anastasia Steele, sensuale compagna di Christian Grey, afferma: “Accuse infondate. Ana, ad esempio, insegna alle donne a trovare la loro strada e ad avere più fiducia in se stesse“.
A difesa di Cinquanta sfumature… Dakota Johnson intervista
L’attrice, figlia di Don Johnson e di Melanie Griffith, ai microfoni di Grazia, in particolare, difende a spada tratta la pellicola di cui è protagonista: “Non penso che il mio personaggio o il film siano dannosi per come le donne vengono trattate nella nostra industria – sostiene Dakota – Semmai, penso che la serie dia alle donne la forza di prendere l’iniziativa e di avere più fiducia in se stesse, nelle relazioni e nei posti di lavoro. La forza di essere trattate equamente. Anastasia nel film vive tutte queste esperienze. L’arte, la creatività e il cinema possono dare una grande mano nel cambiare le cose. E se posso fare qualunque cosa per sostenere il movimento e per aiutare ad ottenere questi scopi io ci sono“.
Lei, che è anche attivista di Time’s Up, esalta il mondo femminile di Cinquanta sfumature, smentendo qualsiasi idea di sottomissione all’uomo e di violenza, tanto che del ruolo che ricopre ne sottolinea le caratteristiche positive: “Ho iniziato la trilogia che avevo 23 anni e non avevo mai fatto una scena di sesso o di nudità. Ero impaurita, ma era una storia che volevo raccontare. Mi sono esposta in molti modi, fisicamente ed emotivamente. Mi sono resa vulnerabile. Poi, col successo della serie, ho dovuto imparare a prendere le distanze dal mio personaggio, ricordarmi che ho ancora molta strada davanti. E spero che alla fine la gente si ricorderà che Anastasia è solo un personaggio, che non rispecchia la mia vita personale. Ci sono donne che vengono e mi ringraziano per averle aiutate a sentirsi sessualmente liberate. Non devono ringraziare me, ma E. L. James. Io sono uno strumento“. Dakota Johnson intervista
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Nel corso dell’intervista, però, Dakota Johnson si lascia andare a qualche confessione personale: “Voglio un uomo che mi rispetti e sostenga il mio lavoro quanto il suo“.
E su Luca Guadagnino, ora candidato agli Oscar con Chiamami col tuo nome, e con il quale ha lavorato in A Bigger Splash e il remake di Suspiria, dice: “Con Luca ho avuto la relazione di lavoro più collaborativa della mia vita. Riesce a stimolare una parte diversa della mia creatività. E poi con lui ho passato così tanto tempo in Italia che ho imparato ad apprezzare il vostro Paese, a viverne la cultura e i costumi in modo più intimo. Mi sento fortunata per questo e vorrei che il mio italiano fosse migliore. La gente da voi discute e si agita, ma non c’è odio. Tutto nasce da amore e passione“.
Una Dakota particolarmente ispirata, che ama la sua professione e adora sperimentare.
Qualità che in gran parte porta con sé la sua Anastasia, la stessa che a breve apprezzeremo sul grande schermo.
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