Agli spettatori più attenti non sfugge mai nulla quando si tratta dei propri beniamini. E così, in occasione della 90esima edizione degli Oscar, il dito attento del pubblico ha puntato la bella Emma Watson.

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Il tatuaggio dello scandalo

La bella attrice non ha ricevuto statuette, ma ha preso comunque parte alla cerimonia di premiazione. Al party finale, inoltre, ha espresso con forza il grido che accomuna lei e altre dive di Hollywood, sopratutto dopo gli scandali dell’ultimo periodo.

tatuaggio Emma watsonÈ nota infatti la sua adesione ai movimenti antviolenza #MeToo e Time’s Up. Durante gli Oscar si è presentata con un tatuaggio dedicato a uno dei due movimenti, Time’s Up, ma pare che questa non si sia rivelata una buona idea.

Il tatuaggio è senza apostrofo, un duro colpo per i grammarnazi del web.

In tanti su Twitter hanno sottolineato la svista. Tanto che l’apostrofo mancante è una delle questioni più chiacchierate del momento. Insieme all’ingresso plateale della Lawrence, ovvio!

tatuaggio sbagliato Emma watsonNessuno sa, però, se la Watson abbia notato l’errore oppure no. Qualcuno l’ha vista chiacchierare animatamente con Jennifer Garner: glielo avrà detto lei?

Per fortuna, sembra il tatuaggio che avrebbe dovuto arricchire lo splendido vestito nero a sirena di Ralph Lauren non fosse permanente.

Emma Watson femminista sfegatata

Eppure, la questione di fondo non cambia. Emma Watson continua a stare dalla parte delle donne.

Da sempre. Dalle prime accuse mosse nello star system fino al più recente caso Weinstein, Emma ha gridato il proprio dissenso. In un modo talmente deciso da generare spesso polemiche.

Dal 2014 è Ambasciatrice di buona volontà dell’Un Women, l’organizzazione delle Nazioni Unite che si occupa della parità di genere e che sogna una parità di ruolo per tutte le donne del mondo.

emma watsonInoltre, recentemente ha donato un milione di sterline per le vittime di molestie sessuali. Lo ha annunciato su Instagram. Il suo dono è andato a favore di Uk Justice & Equality Fund, il fondo britannico nato per supportare le donne vittime di molestie sul luogo di lavoro. I più attenti ricorderanno sicuramente che tale movimento fu annunciato alla vigilia dei Bafta 2018, gli Oscar del cinema britannico.

Impossibile dimenticare poi il suo impegno durante la scorsa edizione dei Golden Globes. L’attrice ha detto sfilare sul “black carpet” l’attivista Marai Larasi e ha messo all’asta il suo abito nero di Ronald Van Den Camp, al fine di donare al movimento il ricavato.

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