La celebre pellicola di Tornatore è uscita al cinema nel 2012. Può essere considerata l’ultima vera perla del regista, se escludiamo il successo minore che ha avuto l’ultimo film, La corrispondenza.
Sinossi
Virgil Oldman (Geoffrey Rush) è un personaggio piuttosto strano. Un famosissimo battitore d’asta che non ha mai amato nella sua vita, tranne alcuni ritratti femminili che tiene segretamente in casa.
La monotonia della vita del sessantenne viene però messa in subbuglio dall’incontro con una ragazza, Claire (Sylvia Hoeks). Difatti un giorno riceve la chiamata della fanciulla, pregandolo di occuparsi della dismissione del patrimonio artistico di una antica villa.
Più volte, però, Claire non si presenta ai vari sopralluoghi, nemmeno alle successive fasi di d’inventario, trasporto e restauro delle opere.
L’atteggiamento della ragazza infastidisce Virgil, che più volte vorrebbe rinunciare all’incarico ma alla fine torna sempre sui suoi passi.
Da questo momento in poi avviene l’iniziazione all’Amore per Virgil. E’ Robert a consigliarlo al meglio, suggerendogli tappa dopo tappa le mosse per conquistare il cuore della giovane donna.
Un film che funziona e non disturba
Secondo Federico Gironi:
“nella sua prevedibilità e nei suoi eccessi, nel suo classicismo un po’ polveroso, La migliore offerta alla fine funziona e non disturba. Forse anche perché la maniera tornatoriana si adagia e si mimetizza meglio di altre volte tra le affettazioni dei protagonisti e le fascinazioni ossessive per l’arte e la bellezza che racconta; forse per il suo giocare con la costruzione e la rappresentazione, con il vero e il falso”.
Continua così, impreziosendo il pensiero attraverso un riferimento letterario a Stendhal:
E, forse ancor di più, perché al centro di tutto c’è la tragedia dell’Amore; di un uomo che per una vita ha congelato la sua vita in una sospensione museale e sublimato il femmineo acculandone riproduzioni pittoriche ma che subisce la sua prima sindrome stendhaliana di fronte al volto (celato) di una donna vera, e che alla presenza o assenza dell’una vede coincidere quella delle altre”.
La personalità nevrotica e ossessiva di Virgil
Inizialmente il protagonista appare sempre intransigente, pretendendo impeccabilità nel comportamento altrui. Quando Claire non si presenta agli appuntamenti, trovando scuse inverosimili, Virgil ha reazioni perlopiù violente.
Claire rappresenta una minaccia alla sua abitudine, alla vita monotona di chi ha sempre tutto sotto controllo e non accetta diversivi.
La sua impeccabilità lo disarma anche di fronte alla critiche. Alla prima occasione, quando Claire gli fa notare che odia chi si tinge i capelli, non esita a farsi togliere la tintura dal barbiere.
Virgil costituisce l’esempio perfetto di persona fragile che si sforza di difendere il proprio limitato orizzonte emotivo. Il prezzo di queste difese? L’incomprensione, l’incapacità di sentire e ascoltare l’altro, creando barriere difficili da abbattere.
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