Dopo aver attraversato un fiume in piena di critiche e polemiche, Baby è finalmente pronta a fare il suo debutto sulla piattaforma streaming Netflix. Baby serie tv prostituzione
La serie, seconda produzione italiana per Netflix, infatti verrà resa disponibile in piattaforma dal 30 novembre.
Dopo la precedente serie tv Suburra, sempre di produzione italiana, Netflix è pronta a raccontare ancora una volta di una Roma ben diversa dalla Roma Caput Mundi da noi elogiata.
La storia narrata da Baby è frutto di vicende realmente accadute: narra dei fatti di cronaca avvenuti a Roma nei quartieri Parioli. Di quelle “baby squillo”, due ragazze di 14 e 15 anni, che avevano incontri sessuali con professionisti ed esponenti della cosiddetta “Roma bene”.
“La storia dei Parioli è stato uno spunto, raccontare un quartiere che non è solo quello che vuol far credere al resto del mondo. Ognuno dei personaggi ha un problema che li accomuna tutti, la prostituzione è solo una delle possibili declinazioni”.
Cornice romana Baby serie tv prostituzione
Infondate le critiche che vedono la serie tv colpevole di voler distruggere la reputazione della Città Eterna. È vero che le vicende si svolgono nella capitale, ma qui non è altro che una cornice di tutta la storia.
Quanto accaduto a Roma alcuni anni fa è solo la cornice di questa storia. “È giusto uno spunto, ci siamo solo liberamente ispirati alla cronaca, il vero tema è il disagio esistenziale dei giovani e dei loro genitori”.
Baby parla di due ragazze adolescenti che hanno un disperato bisogno d’amore. Tutti i personaggi ne hanno bisogno in modo diverso, sia gli adulti che i ragazzi. Baby serie tv prostituzione
Baby è la ricerca di identità, di amore e indipendenza, in vena dark, sullo sfondo di amori proibiti, pressioni familiari e segreti condivisi. I fatti reali sono solo la cornice di questa storia.
Il sesso assente
Il tema trattato potrebbe far pensare che Baby sia uno di quei film a luci rosse, forse troppo spinti: nulla di più falso. Baby racconta il vuoto emotivo di due ragazze adolescenti che le porterà a prostituirsi.
“Se Baby è una storia di mera prostituzione allora Rocky è solo un film sulla boxe”, spiega Aguilar. Baby serie tv prostituzione
Il sesso non è il vero protagonista della storia: quello che si vuole raccontare è il disagio adolescenziale di due ragazze, in grado di sfociare in qualsiasi tipo di ribellione. Persino la prostituzione.
Un modo anche per attirare l’attenzione dei genitori, dai quali si sentono trascurati. Non si prostituiscono per bisogno di soldi o per il gusto di farlo, ma per trovare la propria identità e il loro posto nel mondo.
Tutto nasce come un gioco, vissuto con l’ingenuità e l’incoscienza dell’età adolescenziale. Come desiderio di sentirsi più grandi e sfuggire alla monotonia della vita quotidiana.
Cast e produzione
La serie Baby vanta un cast tutto giovane e italiano, a partire dalla produzione, la Fabula Pictures. Si tratta di una giovane società di produzione televisiva e cinematografica romana, fondata da Nicola e Marco De Angelis, che è specializzata in progetti innovativi ed originali.
Gli autori sono cinque giovani ragazzi italiani appartenenti al GRAMS, un nuovo collettivo di scrittori: Antonio Le Fosse, Eleonora Trucchi, Marco Raspanti, Giacomo Mazzariol, Re Salvador.
Ai cinque autori si sono poi aggiunti gli scrittori della serie, Isabella Aguilar e Giacomo Durzi. I registi della serie sono Andrea De Sica (I ragazzi della notte) e Anna Negri (Riprendimi).
Tra gli attori nel cast ci sono Benedetta Porcaroli (Chiara), Alice Pagani (Ludovica), Isabella Ferrari, Paolo Calabresi, Riccardo Mandolini (Damiano), Massimo Poggio e Claudia Pandolfi.
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