Alita – Angelo della battaglia è un film prodotto dal genio di James Cameron e diretto da Robert Rodriguez, girato in 3D nativo. La pellicola ha avuto un budget di 170 milioni di dollari, distribuita nelle sale cinematografiche dalla 20th Century Fox a partire dal 14 febbraio 2019Alita recensione Cameron

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Dal manga al cinema

Alita è l’adattamento cinematografico dell’omonimo manga (銃夢 Ganmu, “Gunnm”) di Yukito Kishiro, che per realizzarlo ci ha quasi rimesso la salute. Infatti la prima serie, disegnata fra il 1990 e il 1995, venne interrotta bruscamente causa esaurimento nervoso dell’autore. Fu poi ripresa per altre due serie di avventure con: Alita Last Order (2011-2014) e Alita: Mars Chronicle, iniziato nel 2014 e tuttora in corso di pubblicazione.

Il titolo originale è stato cambiato in Battle Angel Alita nell’edizione statunitense dalla Viz Communications per una semplice motivazione estetica e di pronuncia: Gunnm risultava infatti avere un suono troppo duro, che non si adattava alla bella cyborg protagonista.

Alita recensione Cameron

Il manga è diventato un vero e proprio cult, ma anche uno dei tanti progetti dei sogni di James Cameron. Il quale ne comprò i diritti di adattamento oltre 20 anni fa. Egli realizzò la propria serie TV Dark Angel quasi come prova per quello che sarebbe dovuto essere il suo film.

La trasposizione cinematografica dei fumetti giapponesi, cioè dei manga, è un vero incubo. Perché, nonostante la cultura occidentale, principalmente quella europea (Italia, Francia e Spagna in testa), abbia subito l’impatto dei manga negli ultimi quarant’anni, il cinema no.

Il cinema americano prosegue per una strada che della narrazione dei manga-anime se ne frega altamente e quando lo fa si tratta solitamente di flop. I film a testimonianza di questo sono numerosi: Death NoteSpeed RacerOldboy, Dragonball Evolution… la lista è lunga.

Alita recensione Cameron

Dunque, Alita è l’ennesimo flop live action anime? Oppure l’ennesimo capolavoro di Cameron? Alita recensione Cameron

Un ottimo adattamento ma film che non eccelle Alita recensione Cameron

Al 7 marzo 2019, il film ha incassato a livello mondiale un totale di 360,8 milioni di dollari. Non male, si avvicina alla media degli incassi dei cinecomics. Sull’aggregatore Rotten Tomatoes il film riceve il 60% delle recensioni professionali positive con un voto medio di 6 su 10.

Alita recensione Cameron

Di certo non un flop quindi, ma soddisfa gli standard qualitativi ai quali ci ha abituato Cameron? Visivamente, assolutamente si. Ce lo dicono gli occhi di Alita, enormi e da fumetto: un prodigio di tecnologia, realistici e magici al tempo stesso, ricchi di fascino e profondità. Sono occhi che sprizzano curiosità e desiderio, un contrasto tra fragilità e forza reso alla perfezione.

L’opera originale di Kishiro era anche e soprattutto una riflessione filosofica sul valore della vita e su un futuro condannato sempre più a fare i conti con la tecnologia e il progresso. Tuttavia il film di Rodriguez è costretto, sicuramente anche per questioni di minutaggio, a limitare certe digressioni per spingere di più sull’azione pura. Ed è proprio nelle tante sequenze action che il film dà il suo meglio, con combattimenti perfettamente coreografati.

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Pecca leggermente quindi a livello di sceneggiatura, qualcosa in più questo film poteva dircela. Inoltre se Alita è  un personaggio ben fatto, a cui ci si affeziona da subito, non si può dire lo stesso degli altri. Il demerito non è certo del cast, di altissimo livello, ma della sceneggiatura che sceglie di trattarli in modo un po’ approssimativo.

Diciamo che, potendolo considerare come una origin story, presenta quei tipici difetti di tale tipologia di film. Tuttavia riesce nel suo dovere principale: quello di intrattenere piacevolmente lo spettatore, facendo una buona trasposizione cinematografica del manga/anime.

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