È uscito questa settimana al cinema il documentario “Alla ricerca di Van Gogh”. Cinemondium vi propone la recensione del film di Yu Haibo E Yu Tianqi Kiki. Van Gogh recensione

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Alla ricerca di Van Gogh: un viaggio dalla Cina ad Amsterdam, è la storia di una scoperta di sé nell’arte.

Una metafora potente dei travagli di una Cina che rischia di sperperare il tesoro della propria identità. Van Gogh recensione

In una Cina industrializzata, Zhao Xiaoyong è riuscito ad aprire un negozio specializzato in riproduzioni di Van Gogh, dove riproduce impeccabilmente tutte le opere d’arte del maestro.

Zhao dipingeQuesti dipinti vengono poi venduti e paradossalmente gli acquirenti di questi quadri sono singoli acquirenti o negozi di souvenir olandesi.

Zhao ha dipinto oltre 100.000 copie di lavori di Van Gogh nel suo laboratorio. Insieme a moglie, figli, studenti sforna copie di qualità di Girasoli e Notti stellate.

Tuttavia il basso numero di lavoratori, unito alla grandissima richiesta al di fuori del suolo cinese, mette a dura prova i copisti.

Spesso sono costretti a fare gli straordinari e, in moltissimi casi, a dipingere 24 ore al giorno e a dormire in negozio.

Dormire negozioNei pochi momenti di svago che riescono a ritagliarsi, i pittori si riuniscono assieme per serate al cinema a guardare film su Van Gogh e bere birra.

Gli occhi si bagnano mentre vedono le lotte del loro amato idolo, espressioni di sgomento per il tragico finale dell’artista.

La maggior parte di coloro che operano nel negozio di Xiaoyong, non conosce o non ha mai visto le tele di Van Gogh.

Nonostante ciò non hanno la passione di conoscere, vedono questo lavoro non un mezzo di espressione, ma come un’opportunità remunerativa.

CopistiVogliono guadagnare, fare soldi. Solo il protagonista vuole che questo lavoro possa diventare qualcosa di più: conoscere l’arte.

A Zhao questa dimensione, che sottrae alla forma il suo contenuto, non sta più bene. Van Gogh recensione

Vuole capire meglio Van Gogh, l’anima di un’artista e della sua opera e nel frattempo vuole conquistare la propria di anima.

Zhao ha un sogno che continua ad assillarlo nella sua testa. Qual è questo sogno? Ci potremmo chiedere. Niente soldi, case o macchine costose.

Il suo sogno è quello di prendere l’aereo per l’Olanda e visitare il mondo che ha reso Van Gogh uno dei più grandi artisti dei nostri giorni.

ZhaoVisitare le strade di Amsterdam e guardare il cielo azzurro che ha ispirato il maestro. Van Gogh recensione

Nel momento in cui osserva con i suoi occhi i dipinti, sente il bisogno di creare, e non più ricalcare un’immagine fotografica per il miglior offerente.

Vuole esprimere finalmente sé stesso e il suo pensiero per mezzo di un pennello e di una tavolozza.

Un sogno che porterà il protagonista quasi al delirio. Il massimo del delirio avviene in una scena dove il protagonista dice:

“Una notte apparve Van Gogh. Mi ha detto << Zhao, come ti senti a dipingere i miei quadri? >>”.

Ne seguirà un silenzio riflessivo, segno di amore e rispetto per il suo idolo, per l’arte e la vita stessa. Van Gogh recensione

Alla ricerca di Van Gogh mostra sia una storia intima e personale, sia una condizione sociale e culturale che avvolge l’intera popolazione cinese.

CopistiUna generazione ancora sfruttata e non tutelata per quanto riguarda il diritto al lavoro. Van Gogh recensione

La Cina che ci viene mostrata è una Cina nel pieno dell’industrializzazione, e le immagini sin da subito mostrano una metropoli in continuo avanzamento.

Avanzamento sia nelle infrastrutture, sia nella visione complessiva della città, con le strade dominate dalle luci al neon e i palazzi che in verticale circondano i quartieri cittadini.

Quello che inizialmente sembra un atelier di un piccolo artigiano cinese, è in realtà una piccola fabbrica fordista dell’arte, con un sistema simile alla catena di montaggio delle automobili.

Catena montaggioMa con una differenza: la mercificazione e la riproduzione non riguarda gli ingranaggi di un un motore, ma dipinti unici e originali come le opere di Van Gogh.

La forza di questo film sta infatti nel contrapporre due sistemi apparentemente discostanti che, con il processo di globalizzazione, non sono mai stati più vicini.

Continuate a seguirci su Cinemondium.

 

 

 

 

 

 

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