Ora a diffamare Weinstein, influente produttore cinematografico di Hollywood, co-fondatore della Miramax, c’è anche un’attrice italiana: la figlia di Dario Argento; che racconta, per la prima volta al New Yorker, gli abusi subiti all’età di 21 anni: Asia Argento violentata
«Dopo quel giorno, quando lo guardavo negli occhi mi sentivo una persona estremamente debole». Asia Argento violentata
L’attrice sull’hasthag #quellavoltache (che annovera quantità enormi di denunce), ha svelato altri casi di abusi subiti. Così si difende dalle accuse: su Twitter («Solo in Italia vengo considerata colpevole del mio abuso sessuale perché non ne parlai quando avevo 21 anni ed ero atterrita.
Sono frustrata e infelice»). Su Instagram («Voi che mi definite troia, vergognatevi!»
Argento ha riferito ad un giornalista del The New Yorker che conobbe Weinstein dopo aver girato un film del 1998 dal paradossale titolo: “Una donna da salvare“, in cui lei recitava la parte di una ladra.
Il misfatto in Costa Azzurra 1998
Argento riferisce che gli fece un massaggio: “Mi ha chiesto di fargli un massaggio“, ma che, ad un certo punto, lui la costrinse a spalancare gli arti inferiori e a subire un rapporto orale.
“Ero terrorizzata – racconta l’attrice – lui era maturo ed enorme. Non si sarebbe fermato. È stato un incubo mostruoso”. “Tutti ci chiedono perché non abbiamo mai parlato prima.
Il fatto è che ero solamente una ragazzina e Harvey Weinstein era il terzo uomo più potente di Hollywood e mi ha distrutta, per me è stato un forte trauma che mi ha sempre continuato a perseguitare”. Asia Argento violentata
Insomma, siamo tutti più che sconvolti da questi eventi.
Speriamo solo che Weinstein paghi per tutto, fatto sta che per iniziare, il presidente francese Emmanuel Macron ha ordinato che al produttore Harvey Weinstein venisse ritirata la Legion d’onore, che sarebbe la più nobile onorificenza di Francia.
Inoltre, perché purtroppo non è finita qui, Asia Argento confessa persino un altro fattaccio: Asia Argento violentata
all’età di 26 anni, anche un altro regista, questa volta americano: «mi diede la droga dello stupro e mi violentò mentre ero incosciente».
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