Brad Pitt, durante una recente intervista, ha dichiarato di soffrire di prosopagnosia, una rara malattia del sistema nervoso centrale che impedisce ai soggetti che ne vengono colpiti di riconoscere i tratti di insieme dei volti delle persone. L’attore ha affermato che questo sui deficit percettivo gli ha causato vari problemi a livello sociale e anche lavorativo. Ecco le sue parole in merito: brad pitt malattia
“Ci sono molte persone a cui non piaccio, perché pensano che io sia una persona con la puzza sotto il naso. Infatti all’inizio della mia malattia, quando non riconoscevo le persone e chiedevo loro dove ci fossimo incontrate, la situazione era peggiore, tutti hanno creduto che la mia fosse superbia. La mia però non è presunzione. Purtroppo non riesco proprio a ricordare i volti delle persone, anche di quelle che mi sono più care. Chi soffre di prosopagnosia può riconoscere le diverse parti del viso, ma non identificare a quale persona appartengano. A volte, guardando il mio volto attraverso lo specchio o in una foto, inizio a non riconoscere nemmeno me stesso. Non è sempre facile purtroppo, soprattutto per il tipo di lavoro che faccio“.
L’attore ha poi affermato che questa malattia non prevedere cure definitive, e che sia una condizione con la quale bisogna convivere:
“Purtroppo non ci sono cure che portano alla guarigione. Chi è colpito da questa patologia può solo applicare delle terapie di focalizzazione. Ossia, bisogna incanalare la propria attenzione usando strategie uditive per il riconoscimento della voce. Bisogna poi focalizzare la propria attenzione verso alcuni particolari del volto, quali una cicatrice, un neo. È una condizione molto rara che mi sta allontanando da molte persone, anche nell’ambito lavorativo. Spero che i mie fan mi accettino, e che capiscano che il mio atteggiamento non è dato dalla superbia“.
Questo grande Handicap non gli ha comunque impedito di avere un ultimo anno da sogno, dove ha attraversato una vera e propria rinascita artistica. Una seconda giovinezza che gli ha permesso di vincere l’Oscar come migliore attore non protagonista per la sua interpretazione in C’era una volta a… Hollywood di Quentin Tarantino.
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