L’horror rinasce?Brightburn cinecomic

La produzione di cinecomics è stata sempre colonna portante di Hollywood: operazioni commerciali mastodontiche continuano a dominare il mercato cinematografico, e tra i primi posti in classifica svettano i film sui supereroi. L’horror non è da meno, nell’ultimo periodo abbiamo assistito all’uscita di numerosi film e/o remake (la bambola assassina, Doctor Sleep) che promettono una nuova (re)visione del genere. L’angelo del male – Brightburn, uscito il 23 maggio nelle sale, è stata la “rivelazione” di quest’anno, che ha creato un connubio perfetto, quanto curioso, tra cinecomic e horror. Brightburn cinecomic

boostgrammer

L’angelo del male

Boato e rumore, questo è l’inizio di Brightburn: una tranquilla e serena famiglia viene svegliata da qualcosa in piena notte (un presagio di morte?). Sono Tori Breyer (Elizabeth Banks) e Kyle (David Denman): si amano, si desiderano, e vorrebbero avere un figlio. Ma quel rumore, qualcosa di mai sentito prima, li interrompe. Grazie a un breve stacco e le immagini sgranate di un filmino domestico abbiamo capito che hanno avuto un bel bambino, Brandon. Circa dieci anni dopo rivediamo Brandon cresciuto, che gioca a nascondino con la madre, anche se tutto sembra dipingersi di un’aria piuttosto inquietante. Brandon è un ragazzo intelligente, a scuola è il primo della classe, ma viene preso in giro dai suoi compagni di classe. Non sembra vivere una vita “particolare”, anzi sembra un normale ragazzo americano, ma qualcosa di diverso lo distingue: silenzioso, attento, assente, a volte violento e abbastanza iracondo. Brightburn cinecomic

Brightburn cinecomicUn mix un po curioso

Brandon scopre qualcosa, scopre di non essere quel che crede di essere, e succede qualcosa: raggi dagli occhi, grida sovrumane, invulnerabilità incontrollata. Brightburn va assaporato, visto con curiosità, sviscerato nelle sue analogie con il mondo dei cinecomic (il film è la versione “distorta” di un supereroe specifico). Tutto questo ci fa chiedere dove andrà a parare la storia ma soprattutto, da appassionati di cinema, in che genere di film ci troviamo. Siamo in un horror sulle possessioni sul modello de L’esorcista? Un film dell’orrore su un essere generato dal Male tipo La maledizione di Damien? O siamo in un altro tipo di storia, di quelle in cui un essere speciale, con un dono, viene incompreso, e bullizzato, e potrebbe vendicarsi (un po’ Carrie – Lo sguardo di Satana). E se invece fossimo in un’origin story di un supereroe, una sorta di “Unbreakable – Il predestinato” in chiave preadolescenziale? Non dimentichiamo il piccolo capolavoro di Josh Trank, Chronicle. Brightburn cinecomic

L’alternatività del “What if…”

Forse Brightburn non è niente di tutto questo, ma un insieme di cose. Prendere un archetipo narrativo come l’incomprensibilità del sovrannaturale, chiave di volta di molte storie da fumetto (anche cinematografiche), e portarle su un piano opposte è stata davvero geniale. Brightburn è un “What if…” , un film che stupisce e si apprezza per il coraggio che ha; non troppo originale forse, ma sicuramente “creativo”. L’angelo del male – Brightburn, prodotto da James Gunn, il regista di Guardiani della Galassia, e diretto da David Yarovesky, è forte di un’ottima scrittura e di un uso davvero eccezionale del sonoro.

Brightburn cinecomicBrightburn cinecomic

 

 

Continuate a seguirci su Cinemondium

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui