Le accuse Checco Zalone migranti maltrattati
Checco Zalone, come anticipato mesi fa qui su Cinemondium, è impegnato nelle riprese di Tolo Tolo, il suo nuovo film. Tale film, stando alle recenti news, è al centro di alcune polemiche messe alla luce dal Times of Malta. Checco Zalone migranti maltrattati
Secondo la ricostruzione del quotidiano in questione, molti membri della troupe si sarebbero dimessi per protesta a causa di alcuni “trattamenti disgustosi” nei confronti di circa settanta migranti, compresi anche quattro bambini.
Pare che circa sessanta persone sarebbero rimaste per oltre sei ore sotto al sole e senza alcun modo per idratarsi, a bordo di barconi posizionati in enormi vasche. Oltre a ciò, pare non abbiano avuto nemmeno modo per ripararsi dal sole o la possibilità di fare delle pause per recarsi in bagno.
Il quotidiano riporta le parole di una persona coinvolta nei ciak della pellicola. L’individuo in questione ha rivelato:
“Una donna incinta ha avuto una crisi di panico, costringendo la troupe a sbarcarla. Le loro vite sono state messe a rischio. Mi sono sentito terrorizzato per la loro sicurezza“. Inoltre pare che che un membro della produzione si sia rivolto ai migranti definendoli “feccia“.
Le “molteplici fonti” del giornale sarebbero proprio i membri della troupe, i quali hanno deciso di dimettersi in seguito a questi spiacevoli eventi.
Le smentite
Una delle comparse del film, ovvero Afana Bella Dieudonne, ha però deciso di smentire, in parte, tali accuse:
“Abbiamo avuto solo un problema con alcuni mediatori e interpreti maltesi. Sono sul set dal 12 giugno e non abbiamo mai avuto problemi con la produzione italiana, ci sentiamo una grande famiglia. Sono stato io stesso a dare del razzista a quella persona maltese per il modo in cui tratta i migranti in alcuni momenti, come quando viene consegnato il pranzo o quando vengono messi in fila.”
Sulla sua personale esperienza sul set:
“Io e le altre comparse speciali, circa quindici in tutto, stiamo dando una mano anche con la mediazione con gli altri cento migranti provenienti dai centri di accoglienza di Malta. Sono comparse semplici e li abbiamo aiutati, visto che non tutti parlano in inglese o francese. Con la produzione, con Checco e con tutti gli operatori che lavorano stiamo benissimo e siamo contenti di contribuire alla cultura con questo film.”
Sull’episodio della donna incinta, ha rivelato:
“È stato ingigantito. C’era una scena delicata in una grande vasca e abbiamo consigliato a chi non se la sentiva di non salire. La donna ha chiesto di scendere per un momento e poi è addirittura tornata a bordo“.
In merito alla questione è intervenuto Pietro Valsecchi, produttore di Tolo Tolo. Intervistato da La Repubblica, ha negato tali accuse dichiarando:
“Ho letto l’articolo: si capisce chiaramente che è una montatura creata da una persona che è stata allontanata dal set. Le persone che lavorano con noi vengono trattate tutte allo stesso modo”.
Riguardo allo stato emotivo di Zalone, ha aggiunto:
“No sentito poco fa Zalone: è sereno. Le uniche tensioni sono legate allo sciopero delle troupe che sta creando disagi. Speriamo si risolva entro domani.”
Attualmente è in corso un’indagine per fare luce sulla delicata situazione.
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