“A Ghost Story”documentario fantasma Ghost Story
Un film non è soltanto sceneggiatura, fotografia, effetti speciali e regia: molto spesso le immagini raccontano più di quanto potrebbe fare un’ottima realizzazione tecnica. Una narrazione ineccepibile, perfetta e senza buchi di trama, non dipende soltanto dai suoi “punti” prestabiliti, ma anche dalla semplice gestione emotiva delle immagini. A Ghost Story è un film che obbedisce a dei canoni che fanno del primo impatto visivo la sua forza, del suo “silenzio” una caratteristica. Il film, interpretato da una straordinaria Rooney Mara e da un Casey Affleck coperto da un lenzuolo, riesce a trattare, nella sua breve durata, temi fondamentali che hanno contraddistinto la ricerca filosofica dell’uomo nel corso dei secoli.documentario fantasma Ghost Story
Il silenzio del tempo
Temi come la morte, l’elaborazione di un lutto, il tempo, la solitudine, il destino, il ruolo dell’uomo nell’universo e l’immutabilità di esso.
Tutti questi temi in A Ghost Story vengono affrontati con una messa in scena perlopiù priva di dialoghi nella quale le inquadrature e i movimenti di camera fanno trasparire significati che espressi con la parola perderebbero probabilmente gran parte della loro potenza. Una narrazione che non prevede dialoghi come costrutti complessi di pensieri, ma come semplici emozioni: uno “stile” vero e proprio che richiama alla mente alcuni dei maestri orientali più importanti (Takeshi Kitano, Yasojiro Ozu).
Una storia che trova la sua consistenza nell’immaterialità dei personaggi, che non prevede una definizione temporale di scene, ma che trova il suo motivo nella sua dilatazione. Un’esistenza, quella del fantasma. protagonista. di A Ghost Story, destinata a non finire nemmeno dopo la morte,. ma condannata a vivere da tacita spettatrice, senza facoltà di intervenire, gli avvenimenti che saranno ed anche quelli che sono già stati. A Ghost Story sembra un documentario, la vita di un fantasma costretto a vagare nella casa in cui ha vissuto: un invisibile spettatore del tempo.
L’atemporalità dell’uomo
Il fantasma di A Ghost Story è rappresentato come nell’immagine che hanno di lui i bambini,. niente di traslucido o spettrale, ma semplicemente con un lenzuolo.
Il lenzuolo che copre il corpo dell’interprete Casey Affleck riesce, paradossalmente, a trasmetterci più emozioni rispetto all’espressività di una. bravissima Rooney Mara, protagonista di un piano sequenza dove il tempo filmico corrisponde al tempo reale di grande impatto psicologico.
E proprio quando il film sembra cedere ad una staticità che alla lunga può annoiare lo spettatore distratto, è da precisare che A Ghost Story è un film dai. tempi molto dilatati, Lowery fa esplodere la messa in scena prima con uno straordinario monologo di stampo Tarkovskijano/Bergmaniano sul senso dell’esistenza umana, poi con un rapido susseguirsi di scene suggestive che non possono far altro che far. rimanere lo spettatore estasiato per la perfezione visiva che esse raggiungono.
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