Non solo “Parasite”film coreani streaming ita
Il successo agli Oscar 2020 di Parasite di Bong Joon-ho ha spinto il grande pubblico a interessarsi al cinema sud-coreano. Una peculiarità che accomuna la maggior parte dei registi sud-coreani i cui film sono noti in occidente è quella di riuscire a creare prodotti autoriali pur muovendosi nell’ambito del cinema puramente di genere, proponendo quindi con successo film che piacciono sia al grande pubblico sia alla critica specializzata. Nella lista che vi verrà proposta non ci saranno quei film che non hanno avuto una distribuzione italiana: per tanto titoli come I Saw the Devil di Kim Ji-woon, Thirst di Park Chan-wook, Mother di Bong Joon-ho o Secret Sunshine di Lee Chang-dong, non saranno citati. film coreani streaming ita
Elenco film
20. L’impero delle ombre (2016) di Kim Ji-woon
L’impero delle ombre è una spy-story ambientata in un periodo travagliato della storia della Corea del Sud, quello dell’occupazione giapponese degli anni ’30. Kim Ji-woon dirige con eleganza e compattezza un film ricco di colpi di scena e di sequenze action memorabili elevato dalle interpretazioni degli attori protagonisti fra i quali spicca Song Kang-ho.
19. The Chaser (2008) di Na Hong-jin
The Chaser è un thriller di spessore diretto con una perizia e un’attenzione maniacale a ogni minimo particolare da un regista che, al suo film d’esordio, dimostra di avere bene in mente gli elementi caratteristici del genere e di saperli plasmare a proprio piacimento per raccontare una storia cupa in cui non si salva nessuno. Un film da vedere se si è in cerca di un thriller che non si autoassolve e che presenta una notevole intensità, carico di tensione e di sequenze andrenaliniche. film coreani streaming ita
18. Castaway on the Moon (2009) di Lee Hae-jun
Castaway on the Moon è un’agrodolce descrizione della società sud-coreana del nuovo millennio. Il rapporto fra due alienati, fra due reietti, viene analizzato senza cadere in soluzioni banali e semplicistiche, mettendo anzi in luce il profondo stato di disagio in cui versa l’uomo contemporaneo. Simbolismi e allegorie si intrecciano in un racconto appassionante che sa essere satirico e tragico allo stesso tempo, senza però mai perdere il filo conduttore e risultando quindi gradevole per ogni tipo di spettatore.
17. Lady Vendetta (2005) di Park Chan-wook
Lady Vendetta è il film che chiude la celebre trilogia della vendetta di Park Chan-wook. Da molti ritenuto come il film più debole della trilogia (gli altri due però sono capolavori, è bene sottolinearlo) Lady Vendetta presenta il tema della vendetta come espiazione. Pur non avendo lo stesso spessore di Oldboy l’intensità di alcune scene e il lirismo delle sequenze finali fanno quasi rabbrividire. Lady Vendetta riprende dal primo film della trilogia, Mr. Vendetta, la sincerità e la genuinità, da Oldboy la ricerca formale nella composizione dell’inquadratura e la struttura narrativa. La degna conclusione di una delle trilogie più apprezzate della storia del cinema.
16. A Bittersweet Life (2005) di Kim Ji-woon
A Bittersweet Life è un film manierista nel suo porsi sulla strada ben battuta del genere noir ed esasperarlo fino a portarlo quasi alla parodia, al meta-cinema. Un film che è in grado di intrattenere lo spettatore tramite scene mozzafiato e colpi di scena ben orchestrati da uno dei registi sud-coreani più abili del 21esimo secolo.
Spettacolare: questa è la parola più adatta per descrivere A Bittersweet Life.
15. Memories of Murder (2003) di Bong Joon-ho
Memories of Murder (o Memorie di un assassino) è il primo successo di Bong Joon-ho. In quello che è probabilmente uno dei migliori film del ventennio appena conclusosi troviamo tutti i tratti distintivi del cinema del regista di Parasite. Un poliziesco che stravolge i canoni prestabiliti pur rimanendo ampiamente dentro essi e che, come tutti i film di Bong Joon-ho, è in grado di andare ben oltre il genere e di stimolare nello spettatore un senso di smarrimento e di straniamento che portano, automaticamente, alla riflessione.
14. A Taxi Driver (2017) di Hun Jang
A Taxi Driver è un film che narra un’emozionante storia vera ambientata in un periodo a noi poco noto, ma travagliato, della storia della Corea del Sud. A Taxi Driver è un film in grado di muoversi su vari registri stilistici e su vari generi rimanendo sempre compatto e senza mai perdere di vista la strada maestra. Scritto in maniera ineccepibile e con una costruzione dei personaggi molto accurata, A Taxi Driver è nobilitato da una prova da manuale di Song Kang-ho.
13. L’isola – Seom (2000) di Kim Ki-duk
Kim Ki-duk appare a molti ormai “storia” e poco spesso è stato citato da quando Parasite ha vinto l’Oscar e si è quindi assistiti ad una esplosione del cinema sud-coreano in Italia.
Dimenticare Kim Ki-duk è però un attentato alla storia del cinema. L’isola è il film con cui il controverso regista inaugura la sua stagione migliore, culminata con i capolavori degli anni successivi. La poetica di Kim Ki-duk emerge imperante in un film che riesce a raccontare una storia di eros/thanatos soltanto con le immagini. Un film imperdibile se si cerca qualcosa di unico nel panorama del cinema contemporaneo.
12. Oldboy (2003) di Park Chan-wook
Di Oldboy si è detto tanto sin dalla sua uscita e dalla sua vittoria del Premio Speciale della Giuria a Cannes. Quentin Tarantino ha affermato che è il film che avrebbe voluto girare, è stato girato un pessimo remake da Spike Lee e, negli anni, è diventato un vero e proprio cult.
Il secondo film della trilogia della vendetta riprende i temi di Mr. Vendetta spostandoli però in un contesto più “di finzione” e meglio architettato. Il risultato è un Capolavoro, con alcune sequenze già entrate di diritto nella storia del cinema, alcuni dei dialoghi più emblematici di sempre, colpi di scena tanto tragici quanto splendidi e molto altro ancora.
11. Goksung – La presenza del diavolo (2016) di Na Hong-jin
Goksung è una perla di rara bellezza nel panorama del genere horror. Il film di Na Hong-jin è la summa di tutti i temi e di tutte le situazioni presenti nei film dell’orrore da L’esorcista in avanti. In un racconto cupo e inquietante che vede la partecipazione, non a caso, di Jun Kunimura (attore feticcio del regista giapponese Takashi Miike), Na Hong-jin inserisce diversi elementi di innovazione che rendono Goksung un film che ogni appassionato del genere horror dovrebbe assolutamente vedere. Terrore allo stato puro, non orrore: questo suscita nello spettatore il capolavoro di Na Hong-jin.
10. Ferro 3 – La casa vuota (2004) di Kim Ki-duk
Poesia in movimento. Ferro 3 è probabilmente il capolavoro del cineasta sud-coreano nonché uno dei film più apprezzati da critica e pubblico nei primi anni 2000. Ferro 3 è una splendida storia d’amore raccontata da Kim Ki-duk con la sola potenza delle immagini. I protagonisti non parlano ma comunicano con le proprie azioni, come in un quadro.
Ferro 3 è cinema allo stato puro, cinema in grado di emozionare lo spettatore solo con l’immagine, in grado di ammaliare e di avvolgere il pubblico sfruttando appieno tutte le capacità intrinseche del mezzo cinematografico
Una galleria di quadri, questo è Ferro 3. Una raccolta di poesie, questo è Ferro 3. Un capolavoro, questo è Ferro 3. Imprescindibile.
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