È un film che racconta la realtà preferendo al cinema del dolore la farsa, con un piccolo tocco di buffonesco.
Io sono tempesta è diretto da Daniele Luchetti, al cinema a partire dal 12 aprile.
Trama
Marco Giallini veste i panni di Numa Tempesta, un finanziere che gestisce un fondo da un miliardo e mezzo di euro. Vive da solo in un hotel immenso e deserto, in mezzo a quei tanti letti us cui non riesce a chiudere occhio.
Ha un grande fiuto per gli affari e carisma da vendere. Ma la legge presto gli presenta il conto da pagare: a causa di una vecchia condanna per evasione fiscale dovrà scontare un anno di pena in un centro di accoglienza. Il tutto proprio mentre sta per concludere un importante affare in Kazakistan.
Numa passerà così dall’essere un uomo di potere a un umile aiutante nei confronti di chi non ha nulla.
Tra questi c’è Bruno, interpretato da Elio Germano, un padre finito all’interno del centro con il figlio in seguito a un tracollo economico.
Inizialmente sembra che questo incontro offra a entrambi la possibilità di una rinascita. Compare quasi un accenno all’amicizia e ai sentimenti, estirpato ancora una volta dall’amore per il denaro.
Alla fine, come spesso accade nei film di Luchetti, lo spettatore si domanda chi sono i buoni e se davvero ci sono.
Nessun personaggio è salvo dal punto di vista morale, né viene approfondito psicologicamente. Solo Nicola, figlio di Bruno, pare possedere degli aspetti positivi, grazie alla straordinaria interpretazione di Francesco Gheghi. È proprio lui a incarnare la consapevolezza di una situazione compromessa, ed è ancora lui a mostrare la capacità di fare ciò che si deve in un modo in cui ognuno agisce a modo proprio.
Il ritratto di un Paese che cambia
Il regista mostra l’intenzione di portare sul grande schermo il ritratto di un Paese che cambia. Il risultato è però un film che rimane più ancorato alla commedia italiana che alla politica, e che mette in risalto il continuo persistere dei difetti della nostra società.
Il qualunquismo, la rincorsa del denaro e della ricchezza facile, e la corruttibilità. Un’amoralità diffusa, in cui tutto ha un prezzo, anche le persone.
La parabola di Numa Tempesta, inoltre, è un chiaro riferimento a quella di Silvio Berlusconi.film luchetti 2018 film luchetti 2018 film luchetti 2018