La guerra con i White Walkers è alle porte. Così come la settima stagione di Games of Thrones.
Partirà dal 16 luglio sul canale statunitense HBO, per poi approdare in Italia su Sky Atlantic.
Solo sette episodi rispetto ai canonici dieci, che accompagneranno l’arrivo del Re della Notte e del suo esercito di non-morti alla conquista di tutto ciò che incontreranno nel corso del loro cammino.
Una forza bruta, che scombussolerà Jon Snow e i suoi alleati, intenti ad osteggiare l’avanzata dei terribili nemici glaciali.
La trama
In un contesto cupo e tenebroso, i personaggi che nelle ultime sei stagioni sono stati sparsi per i sette regni, si ritroveranno faccia a faccia.
Un confronto ormai netto, decisivo, tra ghiaccio e fuoco. Daenerys era già salpata alla volta dell’Oriente per reclamare il proprio diritto di nascita come discendente della famiglia Targaryen, ma troverà seduta sull’Iron Throne, Cersei Lannister (Lena Headley).
Un’incoronazione che non piace neanche a Jon Snow (Kit Harrington), già nominato Re del Nord.
Nel frattempo, Samwell (John Bradley) comincerà a studiare nella grande biblioteca i metodi per sconfiggere i White Walkers.
I riflettori saranno tutti puntati sui protagonisti, come ha ribadito il co-showrunner Dan Weiss.
Tanto che Emilia Clarke, che nel Trono di Spade interpreta la principessa Daenerys Targaryen, e Peter Dinklage (Tyrion Lannister) hanno dovuto imparare a memoria un numero di battute più elevato del solito.
Games of Thrones’ mania
Un mondo immaginario che ha appassionato milioni di telespettatori.
Due continenti: Westeros ed Essos. E un centro civilizzato, collocato a Occidente: l’Approdo del Re, dove si trova il Trono di Spade, conteso dalle più nobili e potenti famiglie.
Alleanze, intrighi politici, economici e religiosi, giochi di potere: un mix letale che porta al degrado la popolazione, fino all’arrivo di creature leggendarie dimenticate.
Le stesse di cui parla la settima stagione dell’amatissima serie tv, nata come adattamento del ciclo di romanzi Cronache del ghiaccio e del fuoco di George R. R. Martin.
Apprezzato anche dalla critica per la recitazione e la complessità dei personaggi, Games of Thrones vanta due record al mondo: è il programma televisivo più piratato ,e il simulcast di un programma televisivo drammatico più ampio.
Trentotto Premi Emmy completano la bacheca dei riconoscimenti, nonostante l’uso frequente di nudo e di violenza fisica e sessuale faccia della serie ideata da David Benioff una delle più bombardate dai pareri negativi che inneggiano alla censura parziale.
Una moda che, intanto, spopola, contagia, entusiasma. E punzecchia già la stagione in uscita.
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