Acrobati e numeri musicali eccezionali. Il 25 dicembre, è arrivato nelle sale cinematografiche italiane The Greatest Showman, musical diretto da Michael Gracey con protagonista Hugh Jackman. Hugh Jackman protagonista
L’attore australiano, che ha recitato nel ruolo di Wolverine, interpreta P.T. Barnum, fondatore dell’omonimo Circo, dando vita a una versione musicale di una delle persone che più ha contribuito a forgiare la cultura dell’intrattenimento in America. Hugh Jackman protagonista
Figura controversa e geniale, P.T. Barnum nel film è raccontato come un uomo desideroso di successo e con una visione del mondo originale. Barnum non contempla l’assoggettarsi alle regole imposte dalla società e definisce il suo show “il più grande spettacolo del mondo”.
Abbiamo intervistato Jackman, Zac Efron, Zendaya e il regista via Skype. Il quartetto ci ha raccontato qualcosa in più sul film.
Jackman, un uomo dalle infinite risorse Hugh Jackman protagonista
In molti non lo sanno, ma Hugh Jackman si è fatto le ossa sulle tavole di un palcoscenico. Il primo amore dell’attore australiano è il musical e cercando su YouTube si può ancora trovare qualche frammento della sua splendida interpretazione di Gaston in La Bella e la Bestia.
Un amore sempre presente: la sua conduzione della serata degli Oscar nel 2009 è stato un susseguirsi di canto e ballo (memorabile il numero di apertura con Anne Hathaway). Nel 2012 è stato Jean Valjean nel film Les Misérables e ora torna a cantare e ballare in The Greatest Showman.
“Per Barnum il successo non era semplicemente un sogno, ma una necessità.” Ci ha detto l’attore, “Vedeva il mondo con occhi diversi: per me è come Steve Jobs, ha cambiato il mondo dello spettacolo per sempre. Bisogna essere fieri di essere diversi, non ci si deve conformare: ciò che ti rende diverso ti rende speciale. Sono affascinato da chi ha il coraggio di vivere la vita come vuole e di percorrere nuove strade”.
L’attore ha avuto parole di entusiasmo anche per l’Italia: “Adoro l’Italia, nessuno celebra la vita meglio degli italiani! Penso a Roberto Benigni, che è saltato sulla sedia quando ha vinto l’Oscar o alla musica di Zucchero: una mia amica di Bologna mi ha regalato un suo CD e l’ho consumato”.
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