Joker è il film del momento. Tutti parlando del film di Todd Phillips, tra chi lo elogia come capolavoro privo di difetti e chi invece lo boccia su (quasi) tutta la linea. Joker analisi film
Viviamo in un’epoca dove tutto o è bianco o è nero, e le vie di mezzo, le sfumature di grigio, sono sempre più rare.
Ma quindi Joker è bianco o nero? Capolavoro indimenticabile o cocente delusione? Nessuno dei due. Perché Joker è un ottimo film, ma non è un capolavoro. Non è un pessimo lavoro, ma ci sono delle cose che non funzionano e sarebbero potute essere gestite meglio.
Quindi analizziamo insieme questo film che, nel bene e nel male, sta diventando sempre di più un fenomeno popolare.
Tutto bello, ma… Joker analisi film
Innanzitutto trattiamo dell’elemento sul quale tutti si sono ritrovati più o meno d’accordo: l’interpretazione di Joaquin Phoenix. L’attore statunitense ha offerto una performance perfetta, regalando allo spettatore un Arthur Fleck/Joker sofferente, inquietante, folle ma anche carismatico.
Phoenix ha dato tutto sé stesso per questo ruolo, e a dimostrazione di ciò ci sono anche gli oltre venti chili persi per tale interpretazione. L’Oscar quest’anno è suo, non c’è concorrenza.
Altri aspetti positivi sono sicuramente la regia, la fotografia e la colonna sonora. Sul lato tecnico è stato fatto un lavoro encomiabile, soprattutto sulle scelte musicali. A occuparsi della colonna sonora è stata Hildur Guðnadóttir, una violoncellista che con le sue note è riuscita a narrare l’angoscia e il dolore che tormentano la mente malata di Arthur. La prima scena in cui vediamo Joker danzare è pura poesia anche grazie alla Guðnadóttir.
Troviamo una regia pulita senza guizzi particolari, ma è la fotografia a fare la differenza. Le immagini e i colori si evolvono con il progredire degli eventi. Più si va avanti più il mondo si fa più acceso attorno al Joker, fino all’esplosione di colori finale.
…cosa non funziona?
Difficile parlare del resto del cast, visto che il film si focalizza quasi unicamente su Phoenix e il suo Arthur Fleck. In generale nessun altro personaggio spicca particolarmente, e questa è una scelta sicuramente voluta dallo stesso autore. Seguendo costantemente le vicissitudine di Arthur, il film riesce a infondere disagio, malessere, e per larghi tratti proviamo compassione per il protagonista del film.
Arthur Fleck è una vittima. Un malato di mente abbandonato dalla società, umiliato in diretta nazionale dal suo idolo, picchiato senza ragione alcuna da alcuni cittadini di Gotham, povero e costretto a badare alla propria madre in pessime condizioni di salute.
Arthur non ha avuto una brutta giornata, ma un’intera vita piena di avversità. E questo ci porta al problema principale del film: l’aver quasi giustificato le malsane azioni del Joker.
Arthur compie azioni indicibili lungo il progredire della pellicola, ma tali azioni sono sempre rivolte verso personaggi malvagi, che a loro volta (e nel loro piccolo) sono dei mostri. Per motivi differenti rispetto a Joker, ma comunque dei mostri.
Questo non giustifica assolutamente quanto fatto dal personaggio di Phoenix, eppure il film è narrato in modo tale da farti eccessivamente empatizzare con lui. Il film tratta di varie tematiche, dalle disparità sociali alle malattie mentali, e tutti questi problemi fanno parte della vita di Arthur. E mentre il destino sembra aver deciso di prendersi perennemente gioco di lui, la società non lo aiuta, non lo supporta in alcun modo.
Il messaggio ultimo del film, o meglio quello che il sottoscritto ha carpito guardando il film, è che è la società a creare il mostro, e che quindi i veri carnefici sono coloro che stanno in alto.
E questo non è un problema, tutt’altro. La tematica centrale del film funziona, ma stiamo pur sempre parlando di un film dedicato al personaggio del Joker, un mostro privo di scrupoli che non è mai stato un “simbolo” di rivoluzione dal basso.
C’è chi dice che il film non parli di questo, e che chi abbia letto tale messaggio abbia mal interpretato il film. Eppure molti di coloro che hanno visionato il film hanno “tifato” per Arthur, come se il cattivo non fosse lui ma il mondo che lo circondava.
Quindi di chi è la colpa? Dello spettatore poco attento o del film che ha narrato in modo ambiguo la triste storia di Arthur?
Bianco o nero?
In conclusione, stiamo comunque parlando di un ottimo film, dove non mancano i difetti (oltre a quelli già citati, ci sono alcune leggerezze narrative e buchi di trama vistosi, oltre ad essere ridondante in scene e situazioni). Ma il fatto che Joker non sia un capolavoro è un problema? Il mondo è fatto di bianco e nero, ma anche delle mille sfumature che ci sono tra essi.
E Joker è un grigio, un grigio molto chiaro. Ma pur sempre un grigio. E non c’è alcun problema in questo, anzi. Perché il cinema, ogni tanto, ha bisogno di ottimi film.
Soprattutto se sono ottimi film che riescono a far parlare di sé avvicinando le persone al mondo della settima arte. E in questo, Joker ha centrato perfettamente l’obiettivo.
E voi cosa ne pensate? Trovate Joker un film perfetto? O avete riscontrato alcune sbavature? Oppure credete che sia un film da bocciare in toto? Fateci sapere la vostra con un commento qua sotto e continuate a seguirci su Cinemondium! Joker analisi film