Trama Macchine Mortali flop
La cosiddetta Guerra dei Sessanta Minuti ha distrutto la Terra e il genere umano quasi del tutto. Il nostro pianeta diventa di conseguenza una sterminata landa desertica, dove i predatori non sono più gli animali. Sono le città. La vita del giovane orfano Tom Natsworthy (Robert Sheehan), che sempre vissuto solo nella sua città natale su ruote, prende inavvertitamente una piega inaspettata. Nel tentativo di difendere il pezzo grosso Taddeus Valentine (Hugo Weaving) dalla misteriosa Hester Shaw (Hera Hilmar) viene scaraventato fuori dalla città assieme alla ragazza. Esiliati nel mondo esterno, dovranno cercare un modo per sopravvivere da soli. Macchine Mortali flop
Per quanto Macchine Mortali rispetti abbastanza fedelmente la trama del romanzo, sembra mancare quell’amore e quella carica emotiva con cui Peter Jackson, qui produttore, aveva riempito la sua trilogia dell’Anello. Christian Rivers, fedelissimo di Jasckson, si limita a riportare la trama originale con estrema freddezza. La realtà steampunk dell’universo di Macchine Mortali appare priva di vita come il deserto nel quale i personaggi e le città si muovono. Non c’è ironia, non c’è sentimento. Macchine Mortali flop
Un mondo pulito e freddo
Eppure le basi per creare un prodotto fresco e interessane c’erano tutte: il contesto post-apocalittico, l’atmosfera steampunk, una giovane eroina dal torbido passato. Gli ingredienti c’erano, ma il tutto è stato mescolato con eccessivo distacco.
L’ambientazione steampunk, che dovrebbe essere oscura e sporca, in questo film risulta troppo pulita e patinata. Manca quel tocco di disumano presente in opere come Mad Max.
L’altro principale problema del film non è la sceneggiatura, che funziona nella sua semplicità, ma la mancanza di approfondimento dei vari personaggi. Le complesse vicende personali di personaggi come Tom vengono riassunte in pochissime battute a malapena. L’incarnazione perfetta di questo deficit del film risiede nel personaggio di Shrike. Il suo background narrativo, seppur ricco di spunti interessanti, non riceve lo spazio che meriterebbe. L’arco narrativo di Shrike è di certo il più intrigante e umano dell’intera pellicola. Nonstante ciò la storia di tale personaggio viene liquidata in maniera troppo sbrigativa. In maniera fredda, senza passione. Macchine Mortali flop
Sarebbe potuto essere…
Tirando le somme, Macchine Mortali non è affatto un brutto film, tutt’altro. La maniacale cura riservata alla fotografia e agli effetti speciali lo rendono un film visivamente bellissimo (forse troppo, visto il contesto). Purtroppo però non vi è alcun guizzo creativo, nessuna idea che lo distingua dalla massa di prodotti simili. È un film che sarebbe potuto essere ma che alla fine non è. Macchine Mortali flop
Sarebbe potuto essere un grande film per ragazzi. Invece è il solito film d’intrattenimento usa e getta.
Sarebbe potuto essere un film pieno d’amore e passione. Invece è soltanto bello da vedere.
Sarebbe potuto essere un film di Peter Jackson. Invece è un film di Christian Rivers. E il problema, forse, è proprio questo.
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Macchine Mortali flop