Le prime puntate della terza stagione de I Medici sono già andate in onda, riscuotendo un ampio successo.
Ma le critiche non mancano. Soprattutto per ciò che concerne il punto di vista storico. medici terza stagione raiplay
Dubbi e perplessità già espressi precedentemente, e riguardanti la “fedeltà all’originale”: quanto Lorenzo il Magnifico assomiglia a quello veramente esistito?
I dettagli medici terza stagione raiplay
Barbara Frale è uno dei due storici (l’altro è Franco Cardini) chiamati ad esprimersi sulla verosimiglianza della serie tv, stavolta incentrata sull’importanza della famiglia.
“Noi – dice l’autrice di romanzi, così come riportato da Il Messaggero – non potevamo certo cambiare il casting e la sceneggiatura, ma abbiamo espresso comunque le nostre valutazioni“.
Nel mirino, la scelta degli attori, in particolare Daniel Sharman per il ruolo di Lorenzo: “La sua bravura non è in discussione, ma, così biondo e nordico, è completamente diverso dal personaggio storico che conosciamo, bruttarello e dai lineamenti mediterranei. Io avevo suggerito Aidan Turner, quello di Poldark“.
Stesse considerazioni sfiorano anche Giuliano de’ Medici, interpretato da Bradley James: “Era molto bello, ma più simile piuttosto a uno come Keanu Reeves. Vabbè, ho detto, allora prendiamo Arnold Schwarzenegger e facciamogli fare Napoleone Bonaparte“.
C’è da dire che Barbara Frale è un’esperta in materia. Ha pubblicato da poco Cospirazione Medici, con Newton Compton, incentrato proprio sul complotto dei Pazzi: “Ho lavorato sui registri di papa Sisto IV e ho scoperto che Giuliano doveva sposarsi, in segreto, con Semiramide, che assomigliava moltissimo a Simonetta Vespucci, suo perduto amore e musa di Botticelli. Non ne ebbe il tempo, perché fu ucciso con ferocia inaudita“.
E a proposito di Sisto IV: “Raoul Bova è un attore di consumata bravura, ma è troppo bello per interpretare quel Papa, che era anziano, malaticcio, rachitico“.
E Neri Marcoré nella parte di Innocenzo VII? “Può sostenere qualsiasi ruolo, è un grande attore, anche se più comico, secondo me“.
Tra i promossi, invece, Francesco Montanari nei panni di Girolamo Savonarola.
Scene, costumi
Frale ha lavorato con Cardini anche a quei dettagli che hanno aggiunto verità storica.
Tra tutti, la polvere d’oro sui cibi, che a quell’epoca si credeva contribuisse a mantenere buone condizioni di salute.
I problemi più grossi, però, vi sono stati con le calzamaglie, che tutti a quel tempo indossavano: “Ad alcuni attori piacevano, ad altri no; c’era chi si vedeva con le gambe storte, chi non ci si trovava.
Alla fine il bravissimo costumista Alessandro Lai ha cercato il giusto compromesso per non far apparire gli uomini ridicoli“.
Per ciò che concerne le scene: “Quando c’era qualcosa che proprio non andava abbiamo scritto diverse varianti; però gli sceneggiatori sono tenuti al rispetto storico soltanto finché la narrazione regge“.
Un aiuto importante quello dei due storici nella costruzione della serie, anche se non sempre privilegiato.
Entrambi comunque non sono stati consultati sulla fiction dedicata a Leonardo Da Vinci, al momento in produzione: “Lo dico con un certo sollievo perché, da quello che ho appreso dai comunicati, si tratta di una libera interpretazione del personaggio storico, ritratto come gay e, addirittura, vegano.
Ora, che Leonardo fosse omosessuale è tutto da dimostrare, perché all’epoca si denunciava chiunque si volesse colpire; ma dire che fosse vegetariano è come sostenere che Gesù di Nazareth era antenato di Mao Tse Tung“.
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