Il papà degli zombie cinematografici, il regista americano George Romero, è morto all’età di 77 anni. Lo riporta il Los Angeles Times citando il suo produttore Peter Grunwald che ha riferito che il regista è morto nel sonno “dopo una breve ma aggressiva battaglia con un cancro ai polmoni”.
Aveva accanto a sé la moglie Suzanne Desrocher Romero e la figlia Tina.A renderlo noto è stata la sua famiglia. I familiari hanno inoltre fatto sapere che Romero se n’è andato sulle note della sua colonna sonora del film di John Ford “Un uomo tranquillo” del 1952, uno dei suoi preferiti.
La vita e la carriera
Romero era nato a New York, nel Bronx, da padre cubano e madre lituana. La passione per il cinema scoppiò che era giovanissimo, così subito dopo gli studi alla Carnegie Mellon University di Pittsburgh nel 1960, cominciò a girare cortometraggi. E l’ispirazione per uno dei più celebri film horror di tutti i tempi non ha tardato ad arrivare: grazie a soli 10mila dollari raccolti insieme a un gruppo di amici appassionati realizza “La notte dei morti viventi” (scritto da Romero insieme a John A. Russo) nel 1968, impostosi come cult già negli anni ’70 ma soprattutto il film che ha coniato il genere zombie.
Nel 1978 arrivò “Zombi”, il secondo della “Trilogia dei morti viventi”, che completò nel 1985 con “Il giorno degli zombi”. Di titoli ce ne furono molti altri, fin dagli anni ’70 che, sebbene meno noti grande pubblico, costituiscono il patrimonio inimitabile che Romero lascia agli appassionati del genere.
Un forte legame
E’ noto anche il legame di Romero con Dario Argento, un vero e proprio sodalizio a partire dalla collaborazione per il montaggio di “Zombi”. I due hanno inoltre lavorato fianco a fianco nel 1990 per “Due occhi diabolici”, pellicola composta da due episodi diretti uno da ciascuno dei registi e che è un omaggio a Edgar Allan Poe.Regista culto horror.
George Romero è stato precursore in molti aspetti di un cinema che apparentemente si proponeva come puro intrattenimento ma invece nascondeva un linguaggio politico e sociale fortissimo.
Durante la scorsa Mostra del cinema di Venezia Dario Argento, in occasione della proiezione della copia restaurata di Zombi, raccontava: “Noi che lo giravamo eravamo assolutamente consapevoli della dimensione politica del film, d’altronde si fa politica vivendo. Ogni film è politico nella misura in cui è immerso nella vita, io sono convinto che nel cinema tutto diventi politico se parla della realtà”.
Che la terra ti sia lieve caro grande maestro Romero!