The End Of The F***ing World è una serie televisiva britannica creata da Jonathan Entwistle e interpretata da Alex Lawther e Jessica Barden. Di genere Black Comedy è andata in onda nel Regno Unito su Channel 4 dal 24 ottobre 2017. Ma è solo all’inizio di quest’anno che ha fatto un successo straordinario. Tutto merito di Netflix. La piattaforma a pagamento infatti ha pubblicato gli otto episodi della prima stagione il 5 gennaio 2018, in tutti i paesi in cui il servizio è disponibile. serie Netflix 2018
La serie si basa sulla graphic novel omonimo di Charles Forsman, pubblicato in Italia da 001 Edizioni.
Trama: serie Netflix 2018
James e Alyssa sono due ragazzi fuori dagli schemi. Uno è seriamente convinto di essere uno psicopatico privo di emozioni. L’altra è una ragazza ribelle, lunatica, con una carenza affettiva non indifferente. I due sono insoddisfatti della loro vita, non si sentono appropriati per il mondo dove vivono. Per questa ragione decidono, senza troppi perché, di partire e lasciarsi alle spalle tutto. serie Netflix 2018
Un dramma che fa ridere:
Questa nuova serie made in Britain ha delle premesse drammatiche ma in realtà è una commedia. La prima sensazione che si ha vedendo una puntata di questa Black Comedy è quella di essere disorientati. Questo perché viene attuato quasi un capovolgimento delle percezioni. Ci vengono fornite due chiavi di lettura in contemporanea. Una discrasia tra quello che lo spettatore apprende visivamente e quello che poi percepisce attraverso i commenti mentali buttati lì dai protagonisti.
E’ proprio questo l’elemento comedy, favorendo una condizione che incita al riso. Tutto ciò è possibile grazie a una comparto tecnico efficiente. Regia, sceneggiatura e fotografia lavorano tutte insieme creando le condizioni perfette per una buona interpretazione. Per renderla eccellente però servono due attori di un certo spessore. Ed è questo che sono Alex Lawther e Jessica Barden. serie Netflix 2018
I protagonisti: serie Netflix 2018
Conosciuti rispettivamente per la puntata di Black Mirror, Shut up and Dance e Penny Dreadful. Due interpreti capaci di rendere credibili personaggi che sarebbero potuti risultare eccessivi, quasi caricaturali. Mantenere la verosimiglianza raccontando una storia sopra le righe non è sempre facile. Ma con l’aiuto della regia di Jonathan Entwistle e Lucy Tcherniak, che sapendo calibrare i tempi di narrazione, hanno reso i momenti di silenzio tanto importanti quanto quelli riempiti dalle parole. serie Netflix 2018
James, ragazzo che crede fermamente di non poter provare nulla. Un aspirante killer seriale e Alyssa, una ragazza che è alla costante ricerca di attenzione e di affermazione di se stessa. I metodi in cui cerca di accaparrarsela però non sono molto ortodossi. I suoi comportamenti sono maledicati, irriverenti, irresponsabili. Questi due ragazzi sono il frutto di un mondo che nemmeno si sforza di comprenderli. Gli adulti etichettano le nuove generazioni senza considerare che loro stessi li hanno creati. Con il loro egoismo e la loro negligenza. La mancanza di una guida rende difficile orientarsi in un mondo complicato e pieno di contraddizioni. Le informazioni sommarie non bastano a spiegare che a ogni azione corrisponde una reazione.
Il viaggio come crescita: serie Netflix 2018
Quindi bisogna partire, sperimentare sulla propria pelle. Un po’ per gioco, un po’ per ingenuità. Ecco l’altro elemento cardine della serie The End of the F***ing World, il Crime. L’inconsapevolezza del mondo porta i due protagonisti a addentrarsi in qualcosa di troppo grande per due diciassettenni. Diventano i Bonnie & Clyde britannici. Ma è anche grazie a questo che ci sarà una presa di coscienza graduale da parte di entrambi i protagonisti. Capiranno di avere qualcuno su cui poter contare e con il quale essere finalmente se stessi. serie Netflix 2018
Nella serie troviamo anche Gemma Whelan, meglio conosciuta come Yara Greyjoy di Game of Thrones. L’attrice interpreta un ispettore della polizia britannica. Dimostrando, ancora una volta, di essere un’ottima interprete.
E’ assolutamente una serie consigliata. Un racconto di formazione e crescita. Una storia che non si limita a raccontare i problemi adolescenziali, ma che prende spunto da questo per creare un prodotto estremamente ben fatto. Assolutamente ottima la durata di 20 minuti a puntata.
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