Un brano che ha fatto la storia. Che ha sancito una svolta nell’universo della musica. Un punto di non ritorno che in molti cercano ancora di emulare con risultati poco soddisfacenti.
Thriller di Michael Jackson è dal 1983 che risuona in tutti i Paesi del mondo con risultati eclatanti in quanto a vendite del singolo, e visualizzazioni del videoclip online.
Un videoclip, però, che ha tutte le caratteristiche di qualcosa che nulla ha a che vedere con la promozione di un brano.
Anzi, ha le sembianze di un cortometraggio a tutti gli effetti, in cui Jackson è l’attore principale, il tuttofare della situazione.
La genesi Thriller Michael Jackson corto
Durante un soggiorno a Londra, la popstar vide al cinema Un lupo mannaro americano a Londra, con la regia di John Landis. Thriller Michael Jackson corto
Michael rimase molto colpito dalle ambientazioni del film, e decise di realizzare un nuovo videoclip con lo stesso stile horror.
L’idea, inizialmente, non entusiasmò la sua casa discografica, la Epic Records (nel 1987 acquistata dalla Sony Music), che ritenne insensato realizzare un video dal budget milionario un anno dopo l’uscita dell’album.
Jackson, però, insistette, e alla fine ebbe ragione: Thriller si rivelò un successo senza eguali, e l’omonimo album salì nuovamente in testa alle classifiche di tutto il mondo.
Le vendite si triplicarono. E la neonata MTV registrò per la prima volta ascolti da record, ritrasmettendo più volte il video in una stessa giornata a causa delle numerosissime richieste.
La trama
Inizialmente il video è ambientato negli anni Cinquanta. Un ragazzo (Michael) e una ragazza (la modella e attrice Ola Ray) a bordo di un’auto si dirigono verso la campagna.
Improvvisamente la benzina si esaurisce, e i due scendono per continuare a piedi. Mentre passeggiano per il bosco lui chiede a lei se vuole essere la sua ragazza, e le dà un anello di fidanzamento.
La mette, però, in guardia, dicendole di essere diverso dagli altri ragazzi. Ma lei risponde che è la ragione per cui lo ama.
A un certo punto appare in cielo la luna piena, e Michael inizia a trasformarsi in un lupo mannaro, che insegue la ragazza attraverso il bosco.
La bestia, dopo aver ululato, la raggiunge e si scaglia contro di lei sferrando i suoi artigli. Poco dopo, la scena si rivela essere un film horror proiettato nella sala d’un cinema negli anni ’80, e tra il pubblico vediamo proprio Michael Jackson con la sua ragazza (sempre interpretata dalla Ray).
Lui sta mangiando tranquillamente dei popcorn mentre lei, spaventata, si stringe a lui. Alla fine la ragazza non resiste più ed esce dalla sala.
Jackson la segue all’esterno del cinema dicendole che è solo un film, ma la donna se ne va.
Michael, quindi, la raggiunge e comincia a cantare tutte le strofe della canzone (tranne il ritornello), ballando intorno alla ragazza, che si rincuora e si incammina insieme al fidanzato.
Ma passano vicino a un cimitero. Qui si sente una voce (quella dell’attore Vincent Price) che accompagna la scena in cui degli zombie escono dalle tombe.
La coppia non si accorge di nulla e procede, fino a quando all’improvviso le vengono incontro i morti viventi, che l’accerchiano.
La ragazza si volta e scopre che il fidanzato ha la pelle rinsecchita e gli occhi incavati come gli stessi zombie, che insieme a Michael cominciano a danzare sulle note del ritornello della canzone.
La ragazza, alla fine del ballo macabro, si rifugia in una casa abbandonata, ma i mostri la raggiungono, sfondando tutto, tra le grida di lei.
Quando riapre gli occhi, la donna trova il suo fidanzato che le porge la mano nella stessa stanza, scoprendo di aver fatto solo un incubo. Jackson, però, si gira verso la telecamera con un sorriso malizioso, gli occhi gialli e le pupille verticali, come il lupo mannaro all’inizio del video.
Tutto si conclude, come nella versione album, con la risata di Vincent Price e i titoli di coda.
Video o film?
Del video di Thriller si contano tre versioni: quella integrale dalla durata di 13 minuti e 40 secondi, quella di 8 minuti, e quella più trasmessa dalle tv dalla durata di 7 minuti.
È la prima, però, la più completa, quella che sancisce un cambiamento radicale nel panorama del videoclip musicale.
Prima, infatti, per promuovere una canzone, si effettuavano semplicemente dei collage di immagini.
Per Jackson, invece, i suoi sono “short films“, dei veri e propri cortometraggi, con una trama e un montaggio prettamente cinematografico.
Non è un caso, pertanto, se nel 2009 il video è stato scelto per essere conservato nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.
E nel 2017 è stato restaurato e riconvertito in 3D per essere presentato alla 74.ma edizione del Festival del Cinema di Venezia, accompagnato dal documentario Making Michael Jackson’s Thriller.
Senza dimenticare la partecipazione al Toronto International Film Festival nel settembre dello stesso anno.
Noi di Cinemondium, però, vogliamo azzardare, e parlare addirittura di musical (o di live action, come quelli della Disney, visto l’uso di telecamere e inquadrature).
Perché, d’altronde, Michael danza, canta e recita. E se solo ci fosse un’orchestra dal vivo, Thriller sarebbe davvero paragonabile al genere che spopola in quel di Broadway.
E voi? Cosa ne pensate?
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