L’opera senza tempo: Twin Peaks Twin Peaks anniversario
“Diane, è l’8 Aprile 2020. C’è un compleanno importante da festeggiare”. Così direbbe l’agente Cooper all’assistente immaginaria, registrando le sue impressioni a voce alta seduto in macchina direzione Twin Peaks. Era l’8 aprile 1990 quando negli Stati Uniti è andata in onda per la prima volta la serie tv creata da David Lynch e Mark Frost, un progetto ambizioso, innovativo, che immortala il bizzarro senza prendersi troppo sul serio.Twin Peaks anniversario
Tutto ruota intorno all’omicidio di Laura Palmer, una giovane donna il cui corpo senza vita viene ritrovato sulla riva di un fiume all’inizio della prima stagione. L’agente Cooper, interpretato da Kyle MacLachlan, viene incaricato di recarsi sul posto per indagare sulla sua morte e, andando avanti nell’indagine, si delinea un fitto mistero che coinvolge anche il mondo del soprannaturale. “È un mondo che ti invoglia a entrarci perché, anche se è inquietante, a prima vista sembra in qualche modo un mondo ideale” afferma Lynch in un’intervista riportata sul libro Perdersi è meraviglioso.
Kyle MacLachlan ha lanciato pochi giorni fa una sfida ai suoi fan per festeggiare i 30 anni della serie: “Ho visto che qualcuno di voi sta riguardando Twin Peaks – ha scritto l’attore sul suo profilo Twitter – Stavo pensando che si potrebbe guardare un episodio tutti insieme, la prossima settimana, in occasione del trentesimo anniversario! Fatemi sapere qual è il vostro episodio preferito, scrivetemi nei commenti quale puntata dalla stagione 1 o 2 vorreste rivedere”.
Diventato un fenomeno cult negli Anni 90, la serie è stata poi bloccata per un calo di ascolti, ma nel 2017 Showtime ha prodotto la terza stagione, una sorta di serie evento che ha riacceso l’entusiasmo dei fan e ha incuriosito le nuove generazioni con nuovi intriganti ed enigmatici episodi. Si vocifera di una possibile quarta stagione, ma ancora non ci sono notizie confermate a riguardo. In ogni episodio lo spettatore precipita in un tunnel di follia, tristezza, divertimento, umorismo, angoscia e terrore. Più che una serie tv Twin Peaks si potrebbe definire un’esperienza esistenziale e metafisica che coinvolge tutti i sensi.
Una storia “tranquilla”
La sequenza di apertura nell’originale Twin Peaks presenta alcuni angoli di una tranquilla cittadina americana che accoglie i forestieri con il cartello “Welcome to Twin Peaks“. La sonnolenta e immaginaria città nord-occidentale degli Stati Uniti fornisce la giustapposizione necessaria per il mistero dell’omicidio e gli strani eventi che accadono nel corso delle varie stagioni. Mark Frost ha parlato dell’importanza del luogo dal punto di vista narrativo in una intervista, dicendo: “Vuoi esaminare attentamente la relazione tra paesaggio, storia e sviluppo culturale prima di iniziare a pensare alle persone che potrebbero vivere in quel mondo che vuoi creare”.
La colonna sonora
La musica è centrale nell’universo creato dal regista Lynch e dal co-creatore Frost. La colonna sonora della serie è stata composta da Angelo Badalamenti. Oltre a creare il tema principale e la musica incidentale, Badalamenti ha composto alcuni leitmotiv che si ripresentano quando alcuni personaggi appaiono sullo schermo. Ad esempio, Audrey Horne (interpretata da Sherliyn Fenn) ha una passione per il jazz in una città che predilige il rock e la musica americana. Sensuale e inquietante allo stesso tempo la scena in cui lei, dopo una conversazione con il personaggio di Donna Hayward (Lara Flynn Boyle), si alza per ballare al centro di un bar quasi vuoto.
Il mondo che non esiste
Per chi conosce l’opera di David Lynch non è una novità la presenza di una lettura onirica e surreale degli eventi. Una delle scene più assurde e simboliche della serie potrebbe essere la prima sequenza del sogno dell’agente Cooper. Quest’ultimo, da vecchio, incontra un nano in abito rosso (Michael J. Anderson) e Laura Palmer (Sheryl Lee), che si muovono e parlano in modo molto strano. Il sogno stesso, ambientato in una stanza rosso sangue con una strana ombra che si muove dietro le tende, è inquietante. È qui che Mike (Al Strobel) fa la sua prima apparizione e BOB (Frank Silva) – la presenza oscura responsabile di numerose azioni violente – minaccia di uccidere di nuovo.
Questo è anche il momento più iconico della serie, se vogliamo. Quando le persone parlano di Twin Peaks, spesso parlano di questa scena. Non solo offre diversi indizi che alla fine aiutano a collegare la serie nella seconda stagione, ma utilizza anche una tecnica gloriosamente analogica: Lynch ha fatto pronunciare agli attori le loro battute all’indietro per ottenere un discorso sconnesso, quasi alieno. E l’effetto è straniante e assolutamente efficace.
Il racconto tra i personaggi
Un altro punto di forza di Twin Peaks è sicuramente il cast e i numerosi personaggi, più o meno reali, che popolano i vari episodi. La signora con il ceppo, il nano che parla al contrario, il diabolico BOB, sono solo alcuni di questi. Ma nella seconda stagione la serie porta davvero lo strano a un livello. completamente nuovo. Nel primo episodio, per esempio, avviene la prima visita del gigante (Carel Struycken). L’episodio inizia in modo abbastanza surreale. L’agente Cooper è steso sul pavimento sanguinante per uno sparo, e il vecchio del servizio in camera gli consegna il latte che ha ordinato senza preoccuparsi di chiamare il 911. La scena diventa. ancora più bizzarra quando un gigante appare improvvisamente davanti a lui in modo onirico per dirgli tre. frasi criptiche che potrebbero aiutarlo con il. caso a cui sta lavorando. Cosa vorrà dire con “I gufi non sono come sembrano”.Twin Peaks anniversario
Un finale assolutamente perfetto
Alcuni lo hanno definito uno dei finali migliori. nella storia della tv, ma sicuramente è ricco di momenti terrificanti e ricchi di dettagli che se distogli lo sguardo anche solo per un secondo, potresti perderti qualcosa di fondamentale.
Nell’ultimo episodio della serie, Dale Cooper trova finalmente come raggiungere la stanza rossa nei suoi sogni. È una delle scene più spaventose che abbia mai visto in televisione, in cui Cooper entra di stanza in stanza e sembra che non ci sia fine, incontrando spiriti di personaggi che sono morti nella serie.
Appare il doppio di Laura Palmer e BOB, che alla fine riesce a possedere persino il corpo dell’agente Cooper. Sullo schermo resta. il nostro amato protagonista. ormai corrotto, con la faccia insanguinata e un’espressione diabolica mentre BOB lo guarda allo specchio. Quello che succede in quest’ultima scena. cambia completamente la vita di Cooper e pone le basi per la terza serie che è poi arrivata nel 2017.
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